Omelia (25-10-2009) |
don Giovanni Berti |
Vedenti ciechi Clicca qui per la vignetta della settimana Tempo fa', in un gruppo del quale facevo parte e che si radunava per confrontarsi sulla vita e la fede, venne richiesto ad ognuno dei partecipanti di scegliere il nome da dare al gruppo, dato che fino ad allora si ritrovava senza un nome specifico. C'era l'esigenza, attraverso il nome, di dare una identità al cammino che insieme si stava facendo. Quando toccò a me di scegliere il nome, proposi proprio questo brano di Vangelo come punto di riferimento e come spunto per il nome del gruppo. Scegli come nome "ai margini della strada", perché mi aveva colpito che la scena della guarigione si svolgeva proprio lungo una strada, quella tra Gerico e Gerusalemme. Forse il nome non era dei migliori e non suonava benissimo per un gruppo(infatti fu poi scelto un altro nome...), ma per me era proprio quella la finalità del nostro ritrovarci come cristiani che riflettono sulla vita e sul Vangelo. Gesù è uno che è attento ai margini della strada, ed è proprio li che incontra questo cieco. Gesù riesce a superare la barriera che si è frapposta tra lui e questo povero. Ma è singolare il fatto che il cieco, nonostante l'oscurità degli occhi e nonostante il muro di rifiuto che ha attorno, riesce a "vedere" Gesù e a riconoscere colui che può salvarlo. Il margine della strada diventa improvvisamente il centro della scena. Il muro di ostilità si trasforma in accoglienza e incoraggiamento ("Coraggio! Alzati...). E' questo il miracolo nel miracolo che compie Gesù. Tutti all'inizio sono ciechi perché non vedono la povertà che sta ai bordi della strada, Gesù invece se ne accorge e dà spazio al grido che viene da lontano. Gesù quindi non solo guarisce la cecità del povero, ma guarisce anche la cecità di coloro che gli stanno attorno. Essi infatti sono vicini a Gesù ma non lo riconoscono nel povero che grida. Questo per me è un forte richiamo a noi cristiani, che ci diciamo vicini a Gesù ma che spesso formiamo barriere verso i poveri, e non li vediamo ai margini delle nostre comode e diritte strade. Siamo così presi dai nostri piccoli problemi da non vedere più quel che realmente accade. Abbiamo il compito di essere come Gesù e di non far finta di niente mentre percorriamo la nostra strada. Non possiamo essere ciechi e sordi davanti alle immense povertà di tante parti del mondo. In questi giorni leggevo un'articolo-denuncia riguardo la famosa questione della tanto famigerata influenza suina. In questo articolo si cerca di svelare l'inganno della pandemia. Mentre noi ci terrorizziamo di questa influenza che ha fatto nel mondo qualche centinaio di morti, nello stesso tempo non vediamo che ancora oggi in molti posti della terra, specialmente in Africa, migliaia (specialmente bambini) muoiono ancora di malaria e dissenteria, e con numeri molto superiori all'influenza H1N1. Sono cieco Signore anche se ci vedo bene Clicca qui per lasciare un commento. |