Omelia (05-11-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Rm 14,8 Dalla Parola del giorno "Sia che viviamo sia che moriamo siamo del Signore." Come vivere questa Parola L'espressione letta nel suo contesto è percorsa da un respiro di libertà. Paolo sta richiamando i cristiani perché si astengano da giudizi facili e sommari circa l'agire dei fratelli: "Chi sei tu che giudichi un servo che non è tuo?". L'accento cade sul fatto che siamo proprietà di Dio, suoi "servi". Ma attenzione! Il termine "servo" non ha nessuna valenza di negativa soggezione. È proprio questa appartenenza a Dio che ci affranca da ogni schiavitù, così che il cristiano si muove con estrema libertà, seguendo unicamente i dettami della propria coscienza che gli indicano quanto può dar gloria a Dio. L'essere del Signore allora trasfigura il nostro vivere, apponendo il sigillo dell'amore su quanto facciamo: "Se viviamo viviamo per il Signore, se moriamo moriamo per il Signore", e tutto diviene motivo di gioioso rendimento di grazie. Un alveo di libertà permeato di amore, in cui il possesso non è unilaterale ma reciproco: siamo del Signore e lui è il nostro Dio. Per lui - un "per lui" che indica l'origine e il fine - noi viviamo o moriamo, trovando in ciò il senso ultimo sia del vivere che del morire. Nella mia pausa contemplativa, assaporerò la gioia di questa appartenenza che mi rende libero e quindi capace di formulare la mia risposta di amore all'Amore che mi possiede. Ti lodo e ti benedico, Signore, per il tuo possedermi nell'amore. Che la mia vita si libri libera e gioiosa quale canto di riconoscente amore. La voce di un testimone Noi non possiamo essere Dio, ma siamo di Dio - proprio come una goccia d'acqua è dell'oceano. Immaginatela strappata all'oceano e gettata milioni di miglia lontano. Diventa indifesa, strappata dal suo ambiente e impossibilitata a sentire la forza e la maestà dell'oceano. Ma se qualcuno le mostrasse che essa è oceano, la sua fede rivivrebbe, essa danzerebbe gioiosamente e l'intera forza e maestà dell'oceano si rifletterebbero in lei. Gandhi |