Omelia (08-11-2009)
padre Paul Devreux


Domenica scorsa abbiamo ricordato i nostri santi sperando che tra essi vi siano anche i nostri cari defunti. Oggi parliamo di chi rimane; si parla di due vedove, una dell'antico e una del nuovo testamento.
Prima Gesù ci invita a non dare importanza a chi si crede tale, ci invita a stare attenti a chi si presenta come benefattore mentre in realtà viene a succhiarti il sangue.
Poi parla di questa povera vedova che investe tutto quello che ha nel Signore, comportandosi come una persona che crede che quello è l'investimento giusto. Non si limita a dare metà, dà tutto, segno che ha sperimentato tante volte nella sua lunga vita che lo può fare, perché ha sperimentato che il Signore non le ha mai fatto mancare tutto quello che le serve per vivere, per cui, dando tutto, consegna a Dio tutti i suoi bisogni.
Arrivare a questa fiducia in Dio è molto bello e fonte di grande tranquillità e pace. Se riesco a fare questo esperimento che veramente il Signore si prende cura dei miei bisogni e posso cominciare a pensare ai bisogni degli altri, anche perché non ho più nulla da fare.
Personalmente posso testimoniare che non solo il Signore provvede, ma vi provvede molto meglio di me, perché i miei bisogni li conosce meglio lui di me.

Ma è bellissima anche l'esperienza della vedova di Zarèpta. Questa povera vedova ha perso tutto e si prepara a morire con suo figlio, dopo un' ultimo spuntino. Accetta di accogliere e condividere il suo pane con un altro povero che è il profeta Elia, esausto e depresso anche lui perché ha perso tutto ed è stato costretto a fuggire dal suo paese, e fidandosi della parola del Signore, lo accoglie. Il risultato è che le loro povere vite si illuminano a vicenda perché Elia ritrova un focolare e lei, oltre al sopravvivere, ha la fortuna poi di scoprire in questo povero mendicante un grande profeta che gli riapre l'orizzonte del futuro.
Erano due persone finite e, ora diventano un dono l'uno per l'altro. Le loro tenebre si illuminano a vicenda. Questa è l'opera del Signore testimoniataci da chi ha riposto in lui la sua fiducia.

Sarebbe bello per ognuno di noi poter raccontare storie analoghe.