Omelia (15-11-2009) |
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Il discorso di Gesù che il Vangelo di questa domenica ci riporta, avviene nel Getsemani, sul monte degli Ulivi che si trova a Gerusalemme. Il Maestro e Signore è uscito dal Tempio, dove lo avevamo lasciato domenica scorsa, ed ora se ne sta seduto sulla collina coperta di ulivi. È proprio di fronte al Tempio: Gesù osserva da lontano il luogo santo e intanto risponde alle domande dei discepoli che sono preoccupati del futuro: vorrebbero conoscere quello che accadrà lungo il tempo, nel corso dei giorni, dei mesi e degli anni. Ma più ancora desiderano sapere quando si compirà il Regno di Dio, quando saranno realizzate tutte le promesse di Dio Padre, quando saranno finalmente realtà tutte le parole pronunciate da Gesù. Il Rabbi di Nazareth accoglie con molta comprensione i dubbi, le domande e le preoccupazioni dei discepoli, anche se la sua risposta non è certo quella che loro desiderano. Gli Apostoli, infatti, come tutti noi, del resto, vorrebbero date precise, circostanze particolareggiate, scadenze certe: un appuntamento da segnarsi sull'agenda, con giorno e orario, così da organizzarsi adeguatamente. Invece il Signore Gesù non fornisce date o tempi precisi, ma risponde usando un'immagine legata alla natura: "Ora imparate dal fico questa similitudine: quando i suoi rami si fanno teneri e mettono le foglie, voi sapete che l'estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte." Quindi il Maestro ci sta dicendo che dobbiamo diventare in grado di prevedere e capire quello che sta per avvenire riguardo al Regno, proprio come i contadini riconoscono con sicurezza l'arrivo dell'estate da quello che accade all'albero di fico. Ora, penso che per comprendere bene l'esempio che Gesù sceglie, prima di tutto dobbiamo chiederci: abbiamo tutti ben presente com'è un albero di fico? Ne abbiamo visto qualcuno? Per me è un albero molto familiare: sono cresciuta al Sud e le piante di fico si fanno ammirare facilmente, in campagna o nei giardini. Il fico ha un tronco grigiastro e per buona parte dell'anno è spoglio, brullo, senza foglie. Durante la primavera e l'estate, invece, si ricopre di foglie verdi, ampie come mani aperte, dal contorno tondeggiante. All'ombra di queste grandi foglie maturano i frutti carnosi e dolcissimi. Quando la primavera avanza e giunge il tempo di mettere le foglie, i rami dell'albero di fico si ricoprono di "bolle", di rigonfiamenti che spaccano la corteccia lasciando un segno appiccicoso: e da lì che spunteranno le foglioline. All'inizio sono ancora tutte strette e striminzite, ma ben presto si schiuderanno e renderanno la chioma del fico fitta e verdeggiante. Chi conosce le piante e il loro ciclo di vita, si accorge del cambio di stagione osservando il mutare della vegetazione. Gesù sta appunto parlando a contadini e pastori, abituati a vivere in mezzo alla natura. Anche quando l'estate sembrava ancora lontana, tutti sapevano riconoscere il segno del fico che si preparava a mettere le foglie e si dicevano: - Non manca molto alla bella stagione! Ebbene, dice loro Gesù, così come sapete riconoscere il cambiare del fico che annuncia l'estate, così dovete diventare capaci di riconoscere i segni dei tempi, i cambiamenti che avvengono nel mondo intorno a voi. Se saprete leggere questi segni, riconoscerete anche il momento in cui si compiranno le promesse del Padre Buono e si avvereranno tutte le mie parole. Ma quali segni bisogna saper leggere? Prima di tutto quelli della natura, i mutamenti che avvengono nella Creazione. Alcuni sono segni gentili, piacevoli, come l'alternarsi armonioso delle stagioni oppure la nascita di ogni nuova vita. Altri ci spaventano un po', come i terremoti, le inondazioni, le eruzioni vulcaniche, gli tsunami... Questi elementi che ci fanno paura, indicano chiaramente che il nostro pianeta è in cambiamento continuo; è vivo, cresce, si modifica. Oltre ai segni naturali, ce ne sono altri che avvengono nella Storia, nelle vicende dei popoli e delle Nazioni: per esempio il desiderio di libertà, di rispetto della dignità umana; i movimenti di gente che migra da un luogo all'altro e il modo in cui viene accolta nei nuovi Paesi; la ricerca della giustizia e della pace per ogni angolo del mondo... Questo lento cammino di crescita di tutta l'umanità per diventare sempre di più secondo il cuore di Dio, è un altro modo in cui si rende vicino il Regno. Però un discorso del genere può anche disorientarci un po' e qualcuno di voi potrebbe dire: - Ma questi avvenimenti, sia naturali che storici, non avvengono di continuo intorno a noi? E quindi, come fare a stabilire, a capire davvero, qual è il momento certo in cui si compiranno le promesse di Gesù? - Questo stesso interrogativo mi ricordo che venne fuori qualche anno fa', durante un incontro con un gruppo giovani in oratorio, mentre riflettevamo su questa pagina di Vangelo. Pierpaolo, uno dei ragazzi, osservò perplesso: - Ma scusate, se i segni dei tempi che dobbiamo notare sono quelli legati alla Creazione e quelli legati agli avvenimenti storici, allora anche oggi potrebbe essere il momento adatto. Subito gli fece eco Rita: - Certo! Hai ragione! In effetti, anche negli ultimi mesi si sono verificati fenomeni naturali che ci hanno colpito, magari anche allarmato e spaventato. E di continuo, nel mondo, c'è chi soffre e lotta per la dignità degli uomini e delle donne. Di continuo, nel mondo, ci sono persone che s'impegnano per la giustizia e la libertà... - Pierpaolo, Rita e tutti i ragazzi presenti si guardarono in volto, silenziosi e concentrati e poi Pierpaolo concluse: - Allora... allora ogni momento potrebbe essere quello giusto, quello che aspettiamo da sempre! Sì, Pierpaolo, Rita e il loro gruppo di amici avevano capito l'essenziale di questo brano del Vangelo: il fatto che Gesù non ci dia una data precisa per la realizzazione delle promesse di Dio Padre, per l'inizio del suo Regno d'Amore, non è un modo per tenerci sulle spine. Non è un tergiversare per il gusto di fare il misterioso. Al contrario: da vero Maestro ci dice l'essenziale: tenete occhi e cuore aperto perché ogni giorno potrebbe essere quello giusto. Vivete ogni momento sapendo che potrebbe essere l'istante dell'inizio del Regno. Non poltrite, non distraetevi, non perdetevi dietro a stupidaggini! Diciamoci la verità: nessuno di noi vorrebbe farsi trovare a litigare o a fare un dispetto, proprio mentre comincia il Regno di Dio! Per questo Gesù ci raccomanda: tenete gli occhi aperti e riconoscete tutto il cammino di maturazione che compie la Creazione, nella Natura e nella Storia. Proprio quando capiamo che tutto ciò che accade accompagna la crescita dell'umanità verso l'ingresso nel Regno di Dio, allora viviamo al meglio di noi, per essere pronti a cominciare la festa senza fine, immersi nell'amore di Dio! Dunque fermiamoci un istante in silenzio ad assaporare la ricchezza del tempo presente che continuamente ci viene donato. Scegliamo di vivere l'intera settimana proprio con i radar accesi, le antenne tese, tenendo occhi e testa ben svegli, per leggere secondo il cuore di Dio, tutto quello che accade a noi e intorno a noi. E se proprio in questa settimana arriverà il Regno del Padre Buono, ci troverà pronti. Commento a cura di Daniela De Simeis |