Omelia (29-11-2009)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)


Per la terza domenica consecutiva i brani delle letture ci portano a riflettere sul "dopo", sulla fine del mondo, su quello che verrà alla fine dei tempi.
Ma quella di oggi non è una giornata conclusiva, finale, come poteva essere domenica scorsa, ma l'inizio di una nuova speranza, un "avvento". Sapere dove si andrà a finire per percorrere la via Giusta.
Non si tratta di aspettare secoli, millenni o milioni di anni: nel momento in cui usciamo dal tempo (e la chiamiamo morte...) saremo fuori dal tempo stesso e quindi immediatamente proiettati al cospetto della "fine dei tempi", con tutti i segni che il Vangelo di oggi ci preannuncia.
Sono immagini per i nostri poveri occhi umani, una rappresentazione di una realtà che non ci può essere perfettamente comprensibile.
E' molto difficile capire la prima parte del brano evangelico di Luca. Come possiamo pensare di vedere le immagini che Gesù descrive? Come possiamo pensare di esserci, fisicamente, al cospetto di questi fenomeni?
Ci viene da pensare che non sono i fenomeni che si verificheranno realmente, ma che sia il nostro stato d'animo, il nostro sentire che sia come se accadessero quei fenomeni fisici.
In effetti l'angoscia che sentiamo per il momento dell'uscita dal mondo, meglio dell'uscita dal tempo, è una delle ansie più forti dell'uomo. Anche a noi, come coppia, abbiamo questa ansia per il dopo.
Ma nella sua descrizione Gesù sembra che voglia passarci un messaggio importante: noi non finiamo con i tempi, non scompariamo dall'esistenza, ma osserviamo tutto il passaggio. Certo, con grande angoscia, come se "crollasse il mondo".
E' per quello che dobbiamo essere preparati, pronti a seguire la traccia di percorso che Gesù ci ha indicato.
Come coppia sentiamo ancor di più che quello che ci unisce è un qualcosa al di fuori del mondo: l'amore non si tocca, non ha colore, né spessore, ma esiste, è vita, è un segno dell'esistenza, al di fuori del mondo nel tempo.
Quando ci siamo promessi "amore per sempre" abbiamo legato la nostra esistenza (nel mondo e nel tempo) ad un progetto, ad una promessa al di fuori del mondo e del tempo. Gesù ci ha garantito quell'amore per sempre che noi, come uomo e donna, come sposi, cerchiamo di rappresentare.
E la nostra sensazione è, ogni giorno di più, che sarà l'amore che ci porterà ad essere pronti quando "quel giorno" arriverà.
Non solo noi sappiamo quando arriverà quel giorno, ma non sappiamo neppure se sarà il giorno della nostra uscita dal tempo, o quale altro "giorno".
Per noi due, per la nostra coppia l'essere pronti è vivere nell'amore, amore reciproco, per trovare l'Amore di Dio, secondo la promessa di Gesù.
E' un percorso non semplicissimo, che richiede impegno e soprattutto una ferrea certezza che le promesse e i consigli di Gesù sono l'unica via per arrivare "pronti" al momento di comparire davanti al Figlio dell'uomo.
Occorre staccarsi da "ubriachezze, dissipazioni e affanni della vita" e rifugiarsi nell'amore.
E non sempre ci riusciamo... Le parole del Salmo e di Geremia sono la traccia più efficace per rimanere sulla giusta via, che, nella verità, ci porta alla vita per sempre.

Per la revisione di vita
- Come ci aiutiamo a non rimanere schiavi degli affanni della vita?
- Nel nostro progetto di coppia l'attesa di "quel giorno" che posto occupa?
- Riusciamo a tradurre le parole del Vangelo in percorsi di vita e di fede per vivere nell'amore?

Commento a cura di Gloria e Riccardo Revello