Omelia (19-11-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Luca 19,42 Dalla Parola del giorno "Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace". Come vivere questa Parola? Le parole del Vangelo di oggi, stringono il cuore. Sono parole cariche di dolore per Gerusalemme che non ha compreso il tempo di Dio che salva. Non ha accettato Colui che porta la pace, Gesù il Messia. Dal monte degli ulivi, Gesù vede il panorama meraviglioso della Città santa; una vista che suscitava canti di gioia e di lode in tutti i pellegrini. Ma Gesù piange. Piange perché la Città amata lo rigetta; preferendo il buio alla luce, si lascia risucchiare nel vortice della violenza e della paura, mentre Gesù le vuole donare la Pace. Gesù piange perché l'uomo, nella sua libertà è capace di rifiutare la salvezza, di scagliarsi contro Dio. Piange perché prevede il momento storico in cui Gerusalemme sarebbe stata distrutta dai Romani nell'anno 70: "Non lasceranno in te pietra su pietra". Possiamo chiederci qual è la pace portata da Gesù. Gesù offre la ‘Sua' pace:"Vi do la mia pace". La pace di Gesù, il vero ‘shalom', significa ‘pienezza di vità. Ė un dono che trasforma l'uomo nell'intimo, nel cuore. Infatti, Gesù ha portato un nuovo modo di gestire la libertà umana; un'alleanza personale con lui; un'amicizia con Dio che l'uomo sperimenta come una forza interiore, là dove l'essere umano tocca l'Essere divino, in una pace indicibile e invincibile. Oggi nella mia pausa contemplativa chiedo a Gesù di aiutarmi a conoscerli meglio e ad essere vigilante per riconoscere le sue visite. Vorrei saper esercitare bene la mia libertà per giungere alla sua pace. Grazie, Signore, perché sempre scommetti su di noi: "... a vostro riguardo ho fatto progetti di pace per concedervi un futuro di speranza". Che il tuo progetto si realizzi nella mia vita e per tutti i miei fratelli e sorelle. La voce di un Santo Mi hai chiamato, hai gridato, e hai trapassato la mia sordità. Hai brillato, hai rifulso, e hai vinto la mia cecità. Hai emesso il tuo profumo, l'ho respirato e ora anelo a te. Ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio della tua pace. Sant'Agostino |