Omelia (22-11-2009) |
don Remigio Menegatti |
Il Signore regna, si riveste di splendore PREGHIERA DI COLLETTA O Dio, fonte di ogni paternità, che hai mandato il tuo Figlio per farci partecipi del suo sacerdozio regale, illumina il nostro spirito, perché comprendiamo che servire è regnare, e con la vita donare ai fratelli confessiamo la nostra fedeltà al Cristo, primogenito dei morti e dominatore di tutti i potenti della terra. Egli è Dio... Hai mandato il tuo Figlio per farci partecipi del suo sacerdozio regale Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano. Daniele presenta un misterioso personaggio che riceve il potere da Dio stesso; di lui ogni uomo riconosce l'autorità piena e definitiva; la salvezza non è solo per il popolo eletto, ma a questo affidata perché l'annunci a tutti gli uomini. Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Tante volte Gesù aveva rifiutato un ruolo "regale"; adesso, di fronte alla sua piena rivelazione nella Pasqua, non nasconde la sua origine e il senso ultimo della sua vita donata per amore: il re è colui che mostra nelle sue scelte la forza e la tenerezza di Dio, la verità piena che rende felice l'uomo che la scopre e la coltiva. Cosa significa per me essere a servizio di un re che è venuto a servire e dare la vita? Che prospettiva di vita nasce per me, che vocazione? Comprendiamo che servire è regnare Il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto. Un potere eterno e che non si blocca di fronte a nulla: è il potere dell'amore; l'amore di Dio si manifesta soprattutto in Gesù, il Figlio venuto tra noi per rivelare il volto del Padre. Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?» Pilato e Gesù usano gli stessi termini, ma danno un significato molto diverso al concetto di re; per Pilato è domino, potere sugli altri. Gesù chiarisce invece che il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù è il regno di chi si manifesta Signore e Maestro proprio nel servizio, re nel dare la vita; il suo trono regale è la croce che manifesta tutta la potenza di Dio, il dono verso gli uomini. La vita e ministero di Gesù mi aiuta ad operare in questo mondo con lo sguardo sempre orientato alla vita nuova? Stimola in me la virtù della speranza? La nostra fedeltà al Cristo, primogenito dei morti e dominatore di tutti i potenti della terra Ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d'uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. La storia umana arriva a riconoscere il dono di Dio, a scoprire che in Gesù si manifesta pienamente e definitivamente il progetto d'amore del Padre; i cristiani riconoscono in Gesù la piena attuazione di queste profezie del primo testamento. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce. La fedeltà è ascoltare Gesù, vivere le sue parole, attuare il suo progetto d'amore; la verità è il pieno svelamento del progetto di amore che Dio da sempre ha pensato e ha manifestato nella pienezza dei tempi nel Figlio fatto uomo, e che ha donato la vita fino alla morte in croce, piena rivelazione della sua potenza salvifica. Ascolto la sua voce, perché un giorno possa chiamarmi a vivere sempre con lui? È importante per me la Parola di Dio? Mi aiuta a leggere l'attuale vicenda umana? Con quale atteggiamento? PREGHIERA CONCLUSIVA Padre, riconosciamo nel tuo Figlio che avanza deciso verso la Pasqua la potenza del tuo amore. È lui il vero re che si prende cura del tuo popolo in cammino verso la patria. È lui il vero pastore che dona la vita per la nostra liberazione. Con le sue parole, e gli stessi sentimenti, vogliamo ora invocarti come Padre nostro che sei nei cieli... |