Omelia (27-11-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno "Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l'estate è vicina." Come vivere questa Parola? La piena e ricca umanità di Gesù si rivela anche in questa paraboletta del fico. Non è raro in Palestina questo albero da frutto. Gesù lo ha osservato bene. Sa che è una pianta che stenta a uscire dalla condizione invernale. Rimane spoglio, scheletrito a lungo; poi, quando comincia a germogliare, porta a compimento ben presto il suo verdeggiare di fronde e foglie. Osserva questo fenomeno e dirai a te stesso: ci siamo! L'estate è alle porte. La paraboletta è un realistico avvertimento del Signore circa il fatto che la fine di questa vicenda terrena non è qualcosa di lontano, quasi impensabile. No! È presto, molto presto in arrivo. E l'immagine stessa del fico che germoglia parla di vita, non di morte, di un rigoglio che presto apparirà in pienezza, non di una distruzione. Sì, il vangelo di Gesùè sempre PAROLA DI VITA. Anche quando evidenzia innegabili eventi legati alla caducità, fragilità delle cose che passano, quello che Gesù proclama è vita eterna, un'estate di frutti di gioia e di bene che saranno dentro la ricchissima verità di Dio, ma non andrà mai più verso la negazione della vita, verso la morte. Nella mia pausa contemplativa, sosto a considerare, in speranza, quello che il Signore mi ha promesso. Lo prego e lo ringrazio: Dammi, Signore, di crescere sempre più nella virtù tipicamente cristiana della speranza. Anche nelle difficoltà e negli "inverni" della vita, dammi occhi che contemplino la gioia della VITA PIENA che viene da te. La voce di un padre apostolico Il regno di Dio inizia ad essere vicino; mentre il mondo passa, ormai giungono la ricompensa della vita, la gioia della salvezza che mai finisce, l'eterna letizia, il possesso del paradiso perduto tempo fa: ormai i beni celesti succedono a quelli terreni, le grandi cose alle piccole, le realtà eterne alle effimere S. Cipriano |