Omelia (01-01-2010) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
"Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il Suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il Suo volto e ti conceda pace." Ogni volta che leggo questo passo biblico mi si riempie il cuore di gioia. Sì, perché, mentre pronuncio quelle parole, è come se sentissi Lui che mi guarda; che guarda alla mia povertà di uomo, cristiano, sposo, marito, padre, genitore... E così giorno dopo giorno fino al 31 dicembre, fine di un anno... nel frastuono dei multicolori dei fuochi d'artificio con uno, cento mille..."buon anno", detto con il cuore, detto con la bocca, detto perché va detto... e poi, storditi dall'insonne notte, avanziamo nel nuovo anno con speranza incrollabile che dal 01 gennaio in poi qualcosa cambierà... E tutto cambiò quando, oltre duemila anni fa, per un "sì" di una donna chiamata Maria, "il Verbo si fece carne e venne ad abitare tra noi..." ma, nella vita c'è sempre un ma, l'umanità di allora non se ne accorse, come non se ne accorge oggi, preoccupata di vivere il suo profondo relativismo endonistico, in cui si esalta l'apparenza dell'effimero alla concretezza dell'attenzione verso il prossimo in difficoltà. La Chiesa, sin dal primo giorno dell'anno, però fa memoria all'uomo che la salvezza dell'Umanità è passata, e passa, da un nome: "Maria", che non è solo un nome, ma una persona, una donna, uno strumento nelle mani di quel Dio, unico e trino, che l'ha scelta perché ha visto l'umiltà della sua serva e l'addita all'Umanità come esempio del "sì" disponibile senza condizione al divino progetto di salvezza. Ed è bello che sia una Madre, una donna, una sposa a presentarci Gesù, ad aprire nel suo nome l'anno nuovo che inizia. E' un invito a rinnovarle tutto il nostro affetto, la nostra pia devozione. La sua dolce presenza, nelle immagini secolari, presenti nelle nostre chiese, è espressione di quella tenerezza umana e divina che sostengono da oltre duemila anni il popolo cristiano. E allora preghiamola quando la solitudine ci opprime e il dolore ci tormenta. Invochiamo il suo soccorso nei giorni di stanchezza e di disperazione. La Madre che tenne il Bambino nelle sue braccia a Betlemme è la stessa Madre che accoglie il corpo inerte del Salvatore dopo la sua morte di croce; è la stessa Madre presente il giorno della nostra nascita e che sarà presente nell'ora della nostra morte. E' madre dell'amore che nasce, madre della pietà di ogni giorno. La pietà è nata con lei, e con lei rinasce sempre, sul Calvario del mondo, e nei nostri calvari quotidiani. E' primizia della Resurrezione del Figlio e quindi Madre di certezze immortali. La sola che possa parlare con l'autorità di una Madre celeste. A Colei che è infinitamente ricca - perché è anche infinitamente povera. A Colei che è infinitamente grande - perché è anche infinitamente piccola. A Colei che è tutta grandezza e tutta fede e carità - perché è anche tutta speranza. A Colei che è piena di grazia - perché è con noi. A Colei che è con noi - perché il Signore e con lei». Con noi, sempre: all'inizio del nuovo anno, in ogni giorno dell'anno, in ogni ora della vita, ora e nell'ora della nostra morte. Domande: 1) Pensando a Maria, Madre di Gesù, rifletto sul rapporto che ho avuto nei confronti di mia madre durante la sua Vita? 2) Di fronte ad una donna-madre in difficoltà mi sforzo di esserle prossimo con veri atti di amore-carità-relazione per sostenerla ed aiutarla nelle sue scelte? 3) Nella mia Famiglia so essere madre attenta e disponibile verso i figli? Ed io padre so essere amabile e premuroso nei confronti di mia moglie? Commento a cura di Maria Grazia e Claudio Righi |