Omelia (03-01-2010)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)


"Ho posto le radici in mezzo ad un popolo glorioso, nella porzione del Signore, la mia eredità. Sono cresciuta come un cedro sul Libano, come un cipresso sui monti dell'Ermon. Sono cresciuta come una palma in Engàddi, e come le piante di rose in Gerico, come un ulivo maestoso nella pianura, e come un platano mi sono elevata.
Come cinnamòmo e balsamo d'aromi, come mirra scelta ho sparso profumo, come gàlbano, ònice e storace, come nuvola d'incenso nella tenda."

Questi brevi versetti pennellano un quadro di natura davanti al quale non si può non provare una ebbrezza spirituale indescrivibile. In poche righe il redattore sa offrirci un panorama variegato di piante non comuni, che non possono lasciarci indifferenti e non emozionarci.
Senti, percepisci, vivi come una realtà l'immagine della bellezza, della grandiosità, della delicatezza, ma anche della forza di quest'insieme di natura con il quale la "Sapienza" si paragona per far percepire la sua presenza conclusiva nel profumo leggero ma intenso di una nuvola d'incenso che aleggia nella tenda.
"Ho posto le radici in mezzo ad un popolo glorioso..." mentre in un altro passo si dice "Ho posto la tenda in mezzo al mio popolo..."...in mezzo, non di lato o chissà dove...ma in mezzo, nel cuore, al centro vitale di quel popolo tanto glorioso perché scelto da Dio, ma anche tremendamente stolto e duro di cervice perché "gestito" dalla fallacità umana.
Natale-Epifania, due manifestazioni, due antitesi uno dell'altro, che sapientemente la triade divina ha voluto collocare con sapienza nel mezzo della Storia, ma che ancora una volta l'Umanità, piena di sé, disconosce perché non conforme ai suoi modelli di riferimento sociali, relazionali, economici.
Il sapienzale Siracide-l'evangelista Giovanni, un tandem che ci richiama ad una vera revisione di vita, come persona, come coppia, come famiglia e come comunità. Ci invitano ad essere semplici e sapienti e non stolti e presuntuosi.
La collocazione dei testi richiamati non è posta lì a caso, tanto per riempire, ma sono stati collocati quasi a volerci dire che in alfa ed in omega, c'è sempre Lui, chiamato Sapienza, Amore, Carità... e tu, ed io, e noi, e tutti noi siamo chiamati a rendergli testimonianza con la nostra mente, il nostro corpo e il nostro cuore, ogni giorno, affidandosi a Lui che è il mistero di Dio, e la sua sapienza viene a noi come dono dello Spirito Santo.
Due amici si trovano e uno fa all'altro: "Due sono le cose che in questo mondo mi fanno arrabbiare: l'ignoranza e l'indifferenza. Tu che ne pensi?" E il suo amico di rimando: "E che ne so io...eppoi non me ne frega un bel niente!"
Ecco questo è il mondo di oggi. Oggi viviamo in un tempo nel quale il Verbo è spesso inascoltato e la Parola subisce una lenta e dolorosa agonia. Cresce intorno alla Sapienza di Dio ignoranza ed indifferenza. Dio e la Chiesa vengono sentiti e respinti come "luoghi" di non libertà. Verità e morale vengono considerate negative per la personalità e contrarie al progresso. E questa è una situazione constatabile ogni giorno che però deve impegnarci ed essere coerenti con la fede che professiamo partecipando attivamente con forme di carità, di preghiera e di relazione allo sviluppo della sapienza di Dio su questa terra.
Ed allora concludendo questa breve meditazione richiamiamo qui il passaggio paolino di questa domenica della lettera agli Efesini: "Il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza per una più profonda conoscenza di Lui. Possa davvero egli illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di grazia racchiude la sua eredità tra i Santi".
Il Signore è alla porta e bussa ogni giorno al nostro cuore...apriamo le nostre braccia a Cristo e andiamo nel mondo a portare il suo Amore, oggi, domani e sempre.

Domande:
1) Nella mia vita quotidiana cosa significa per me essere sapiente?
2) Ripensando alle battute dei due amici, quanto di ignoranza ed indifferenza mi rivesto ogni giorno per la mia incapacità di essere coerente con il mio credo?
3) In famiglia so assumere atteggiamenti di servizio e di pazienza soprattutto nei momenti più critici e difficili nei confronti del coniuge e/o dei figli?

Commento a cura di Maria Grazia e Claudio Righi