Omelia (20-12-2009)
don Roberto Rossi
Beata Te che hai creduto

L'attesa e la preparazione del Natale si fa immediata. Durante l'avvento abbiamo tre grandi guide che ci preparano ad accogliere il Salvatore Gesù: il profeta Isaia, il precursore Giovanni Battista, e oggi, Maria SS., la creatura più umile e più grande, che prepara, accoglie, e porta al mondo il Figlio di Dio.

I testi della Parola di Dio ci parlano del Messia che è grande e potente, "dominatore", "le sue origini dall'antichità", "pascerà con la forza del Signore, con la maestà del suo nome"; il nome del Signore si estenderà fino ai confini della terra e la sua pace sarà altrettanto grande.

Dio grande e potente si renderà presente nella piccola Betlemme, nella piccola Maria, "ha guardato l'umiltà della sua serva", perché il Signore sceglie la strada della piccolezza, dell'umiltà, del servizio, dell'annientamento. E' lo stile di Dio.

Il Messia, Figlio di Dio, venendo nel mondo è l'uomo del grande "Eccomi". Dopo tutti i sacrifici dell'antichità, è Cristo che si fa presente e offre il suo corpo e la sua vita, è Cristo che inizia il nuovo sacrificio, la nuova ed eterna alleanza, quando, entrando nel mondo dice:

"Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà".

Questo è l'amore del Signore Gesù per il Padre e per tutti noi: per la sua prontezza e generosità, per quella volontà compiuta "noi siamo stati santificati".

Vicino all' "Eccomi" di Cristo, abbiamo l' "Eccomi " di Maria, quando dice:

"Eccomi, sono la serva del Signore, si compia in me la sua parola".

Come diventa significativo l' "Eccomi" di ogni cristiano, che accoglie la parola e la vocazione di Dio e la vive!.

Maria accoglie Cristo, Maria porta Cristo nella casa di Elisabetta, Maria porta sempre Cristo al mondo. Non si chiude in sé, nei suoi problemi, ma va in fretta dall'anziana parente per aiutarla e per celebrare con lei le grandi opere dell'Altissimo.

Nel dialogo delle due donne, che sono mamme per dono di Dio, Elisabetta esprime una grande benedizione e una grande beatitudine:

"Benedetta tu fra le donne e benedetto il tuo Figlio", "Beata te che hai creduto all'adempimento delle parole del Signore".

La lode a Maria porta sempre a Gesù, che qui viene chiamato "il Signore". Maria - e nel testo è già descritta la fede della primitiva comunità cristiana - è la Madre del Signore, del Risorto, di Dio Salvatore.

Maria è l'arca della nuova alleanza, che porta la presenza di Dio. Al suo arrivo il bambino sobbalza di gioia, "danza" nel grembo di sua madre. Ecco ancora la fede della Chiesa: Gesù è il Signore; per mezzo di Maria abita tra noi; Giovanni che è il precursore lo annuncia già dal seno di sua madre.

Poi abbiamo la grande beatitudine:

"Beata te che hai creduto.!"

E' nella fede la grandezza di Maria; fede nella Parola che Dio le ha rivolto, fede nel credere che "a Dio tutto è possibile", fede nella certezza delle promesse di Dio, nonostante tutto.

S. Agostino dice: "La fede nel cuore, Cristo nel grembo" e aggiunge "vale più per Maria essere stata discepola della Parola, anziché Madre di Cristo".

Maria sa che tutto è dono di Dio, che tutto viene da Lui, che a Lui va dato ogni lode e benedizione. Così proclama e canta, nel profondo della sua umiltà, il grande cantico di lode:

"L'anima mia magnifica il Signore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva, perché ha fatto e fa cose grandi, Lui che è l'Onnipotente".

Per noi cosa significa tutto questo nella preparazione e nella celebrazione del Natale?

Riconosciamo e adoriamo il Messia: è l'onnipotente Dio che sceglie la via della piccolezza per salvarci, per farci suoi: "si è fatto piccolo, perché noi potessimo essere elevati alla dignità di figli di Dio".

Di fronte al suo amore infinito, di fronte alla disponibilità di Maria ("eccomi"), vogliamo imparare la generosità della risposta di fronte alla nostra vocazione e missione per la lode di Dio e per la salvezza dei fratelli.

Questo lo faremo nella fede, gustando e vivendo la beatitudine di Maria: Beata te che hai creduto. Beato ciascuno di noi che vive di fede, nel mondo di oggi!