Omelia (06-01-2010) |
don Roberto Seregni |
Strade Qualche settimana fa ero a cena da alcuni amici. E' un lusso che mi concedo raramente, ma è sempre un' occasione preziosa di incontro e di dialogo. Mentre la pizza cuoceva nel forno, la padrona di casa si è messa a sistemare il presepe ancora in fase di allestimento. La capanna o.k., le statuine più o meno ci sono, qualche collinetta di muschio per dare un po' movimento all'insieme e poi la strada per arrivare al piccolo Gesù. "No, oops, ferma - dice lei - Facciamo tante strade, perché da tutte le parti arrivano per incontrare Gesù!". Mi è piaciuta questa improvvisazione teologica della padrona di casa e mi è tornata alla memoria leggendo il brano di Matteo che oggi la liturgia ci regala. Da tutte le parti arrivano per incontrare Gesù! Questa è l'Epifania, cioè la "manifestazione". Una festa straordinaria che annuncia che il Messia nato nella grotta di Betlemme non è un tesoro privato di Israele - popolo della promessa - ma è per tutti. I Magi, che non sono né tre né re (dove sta scritto?), giungono da oriente proprio per indicare questa direzione universale della salvezza donata da Cristo. Lui è per tutti e non basta essere vicini per incontrarlo. Erode e i sacerdoti sono immobili, chiusi nella loro piccolezza, preoccupati solo di mantenere il potere. Eppure sono lì, a due passi... I magi che arrivano da lontano, sono il modello del discepolo che si mette in ricerca, che gusta il desiderio dell'incontro e si mette in cammino. Hanno seguito una stella, hanno tenuto lo sguardo in alto, non si sono accontentati della polvere e dei suoi derivati... Da tutte le parti arrivano per incontrare Gesù! Non importa da dove parti, da vicino o da lontano. Conta quanto cammini, quanto ti fidi della stella, quanto ti affidi a quella Parola che ti interpella e ti inquieta. Alla faccia della vecchia Befana, oggi è festa per tutti: per i buoni e per i cattivi, per chi se lo merita e per chi non se lo merita, per i vicini e per i lontani. A tutti è data la possibilità di fare l'esperienza di quel Dio che si fa uno di noi. Se fosse solo per i prescelti che Vangelo sarebbe? Che bellezza ci sarebbe in un annuncio di salvezza che guarda al codice fiscale per stabilire se sei dentro o fuori? La pizza non era per niente male, anzi. Ma il tesoro prezioso di quella sera sono state quelle stradine disegnate a sassolini e a terra rossa. Ora sono lì, per me, per voi. Attendono solo di essere calpestate. don Roberto robertoseregni@libero.it |