Omelia (06-01-2010)
LaParrocchia.it
Vedere la Stella

Nel racconto della visita dei Magi a Gesù Bambino colpisce l'espressione "...abbiamo visto la Sua Stella...", che i saggi pronunciano nel momento in cui si trovano davanti a Erode. Altrettanto interessante è la descrizione che gli stessi magi danno della stella nel protovangelo di Giacomo: "Abbiamo visto una stella grandissima che splendeva tra queste stelle e le oscurava, tanto che le stelle non apparivano più. E' così che noi abbiamo conosciuto che era nato un re a Israele, e siamo venuti per adorarlo".

Chi può vedere la (una) stella? I magi dicono che la stella è visibile solo da coloro che sono aperti ad una ricerca e godono della libertà interiore. La stella si può vedere nel momento in cui guardandosi attorno ci si accorge che il creato con i suoi ritmi e il suo equilibrio ci parla di Qualcuno che da armonia all'universo intero. La stella è il segno che il mondo creato ci vuole rimandare ad un Principio fonte di Vita da cui scaturisce la vita... che va vissuta come dono. È in sintesi il richiamo a una delle cinque vie che San

Tommaso d'Aquino adotta per dimostrare l'esistenza di Dio. Se ciò è vero, la stella può essere osservata in tutto il suo splendore - dicono gli esperti - nel momento in cui ci si munisce di un cannocchiale... per noi forse il cannocchiale sono gli occhi della fede... fede che permette una visione profonda, chiara e nitida della realtà che ci circonda e della nostra vita.
Questo desiderio di trasparenza suscita nei magi - che non si accontentano più di una mera rivelazione cosmica - la voglia e la gioia di mettersi in cammino. L'annotazione è interessante perché evidenzia come queste personalità - che umanamente e materialmente hanno tutto - vanno in cerca dell'incontro personale perché (forse) si sono accorti che c'è un vuoto interiore da colmare e che nessun confort umano riesce a coprire queste voragini in cui versa la loro esistenza: ad essi ciò che più interessa è capire che la vita può subire una svolta nel momento in cui si cerca spasmodicamente un contatto con Colui di cui tutto il creato parla. Ma la verità è un'altra: l'armonia con se stessi non dipende o non è legata alle ricchezze dei regni terreni; come dice la citazione del protovangelo di Giacomo: ci sono tante stelle, ma una in particolare è significativa e superiore a tutte le altre... tanti tipi di felicità... ma la Felicità con la lettera maiuscola è unica e irripetibile.

Il cammino, se fatto seriamente, con costanza e fermezza, porta all'incontro... e l'incontro è fondamentale per mettersi in discussione e per confrontarsi con qualcuno che deve essere sempre additato come il punto di riferimento. Il cammino di maturità umana e spirituale ha i suoi risultati e consegue i suoi obiettivi quando mi affido ad una persona più saggia, più matura e ricca di esperienza. Infatti quando una persona è cattiva dentro (cf Erode) la stella scompare; il cattivo non potrà mai essere una buona guida per la persona che vuole dare un senso alla propria esistenza... perché il cattivo si adagia sul proprio egoismo e sulle proprie certezze. Per cui la felicità dell'uomo non si coniuga con la cattiveria... laddove regna il male non ci può essere presenza di Dio... e non solo presenza, ma nemmeno i segni di tale esistenza.

Ancora una volta il testo dice che per iniziare a vedere Dio bisogna allontanarsi dal male e andare verso la semplicità e l'umiltà... due virtù - o prerogative - che stanno alla base di un'autentica conversione. Il cambiamento di vita, così come descritto nel racconto dei Magi, parte nel momento in cui si ha la capacità e la tenacia di fare un'attenta analisi della propria vita, di iniziare un cammino di ricerca su qual è il senso delle cose e della propria esistenza... i primi segni concreti di questo cambiamento si possono individuare in una vita che si allontana progressivamente dal male e inizia a gustare come è dolce percepire la presenza divina. Infatti è ancora il testo a testimoniare questo mutamento:...e veduta la stella gioirono di gioia grande moltissimo(v.10). La prova del nove - come si sul dire - è quando siamo capaci di imboccare le strade di Dio e di accettare i suoi suggerimenti per far ritorno nella nostra patria: ... avvertiti ..., tornarono al loro paese per un'altra strada (v.12).

Felice Epifania!!!

Commento a cura di don Alessio De Stefano