Omelia (19-01-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su 1Sam 16,7

Dalla Parola del giorno
L'uomo vede l'apparenza, ma il Signore vede il cuore.

Come vivere questa Parola?
Samuele, sacerdote di Dio, è mandato da Lui a incontrare, per vie provvidenziali, colui che dovrà sostituire il re Saul nel governo del popolo di Israele. È interessante la titubanza di Samuele. Non ha un cuore da leone ed esprimerà la sua paura che Saulo lo venga a sapere e lo faccia uccidere. Ma il Signore gli presenta l'espediente giusto. Samuele andrà dalla famiglia di Iesse e inviterà tutti i membri a rendere culto a Dio con l'offrire un sacrificio. Proprio lì, in quella famiglia, Dio gli farà conoscere l'eletto da consacrare come successore di Saul: l'ultimo dei figli, il più piccolo.
Qui il testo biblico ci persuade a fidarci pienamente di Dio e dei suoi progetti anche quando sovvertono un po' (o del tutto!) i nostri progetti, rivelando però poi una sapienza profonda che è vera e indiscussa luce di verità e di vita.
Samuele credeva di dover scegliere l'uomo da consacrare tra quella parte della famiglia che si mostrava più efficiente, più preparata. E invece no! Samuele dovrà consacrare proprio l'ultimo dei figli di Iesse, il più piccolo, apparentemente il meno adatto.
E siamo all'insegnamento vitale. Quando ci affidiamo solo a noi stessi, al nostro intuito, bravura o altro, noi rischiamo di consegnare la nostra vita non a ciò che conta veramente ma a ciò che appare. Ma tra l'"essere" e il "sembrare" c'è di mezzo assai più del "mare"! Conviene premettere a qualsiasi scelta o decisione di sorta una fiduciosa preghiera. È Dio che conosce le profondità dei cuori e di ogni realtà.

In una società come la nostra tanto facile a entusiasmarsi delle apparenze, io ti prego, Signore, dammi il tuo Spirito, perché io non vada per strade ingannevoli, ma su quelle di ciò che è vero e gradito ai tuoi occhi.

La voce di un Dottore della Chiesa
Se vuoi essere tutto non cercare di voler essere qualcosa.
S. Teresa d'Avila