Omelia (07-01-2010)
padre Lino Pedron


Matteo vede il trasferimento di Gesù da Nazaret a Cafarnao come realizzazione di Is 8,23-24 e quindi come volontà di Dio.
Isaia aveva annunciato il passaggio da un tempo di oppressione a un tempo di salvezza. Il tempo della sventura ricorda probabilmente la conquista dei territori del nord, abitati da tribù del popolo d'Israele, da parte del re assiro Tiglat-Pileser (cfr 2Re 15,29) nel 734 a.C. Questa invasione portò a una notevole fusione della popolazione ebraica con i pagani. Per questo il territorio fu chiamato "provincia dei pagani" (Galìl haggojìm) da cui è derivato il nome di Galilea.
Sia in Mt 4,5 sia in 12,18-21 la salvezza dei pagani è presentata con una citazione di Isaia, perché la salvezza universale è l'adempimento di una promessa dell'Antico Testamento. La luce è simbolo della presenza di Dio che salva. Essa sconfigge le tenebre della perdizione e della morte.
Il v 17 è un breve sommario che riguarda la proclamazione del regno dei cieli. Non è data alcuna indicazione precisa né del luogo né degli ascoltatori per indicare che questo annuncio è rivolto a tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Da questo momento la proclamazione del regno dei cieli non cesserà più. Essa continuerà nella predicazione dei discepoli che sono inviati a diffondere il vangelo del regno in tutto il mondo (Mt 24,14; 26,13). D'ora in avanti è per tutti tempo di decisione e di conversione.
La conversione è il punto di partenza della vita cristiana: i racconti di chiamata che seguono devono essere letti come esempi di ciò che la conversione può esigere dall'uomo. La conversione al regno dei cieli si realizza nel seguire Gesù e nell'entrare nella comunità dei discepoli che si stanno raccogliendo attorno a lui.
Le folle che seguono Gesù formano l'uditorio del discorso della montagna che segue nei cap. 5-7. Matteo ci presenta Gesù come il primo missionario e l'esempio di tutti i futuri missionari. In lui parola e azione procedono insieme. Il suo annuncio riguarda sempre il regno dei cieli, ossia ciò che Dio ha fatto e farà per la salvezza degli uomini.
L'attività intensa svolta da Gesù in Galilea consegue un triplice risultato: la sua fama si diffonde, la gente porta a lui i suoi malati, affluiscono grandi folle. Tutta la miseria del suo popolo sta lì davanti a lui ed egli offre la sua salvezza a tutti i bisognosi.
L'annuncio del vangelo del regno dei cieli è soprattutto a favore dei poveri e dei sofferenti. Gesù si impegna totalmente nella liberazione dell'uomo da tutte le sue miserie.