Omelia (24-01-2010)
Monaci Benedettini Silvestrini
Oggi si è compiuta questa Scrittura

Senza esagerare possiamo affermare che oggi le chiacchiere degli uomini pervadono l'universo. Quando l'umanità godeva di un migliore silenzio la voce di Dio, trasmessa per mezzo dei profeti, trovava una migliore accoglienza e sortiva i suoi benefici effetti. Quando un intero popolo si accorge di aver smarrito e disatteso per lungo tempo il libro della legge prorompe in un pianto di pentimento e poi compresa la lettura del sacerdote Esdra, esplode la gioia del Signore che diventa la sua forza. Anche Gesù entrato nella sinagoga, legge nel rotolo del profeta Isaia: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e proclamare l'anno di grazia del Signore». Egli applica a sè quell'annunzio profetico. Diventa il testimone vivente della fedeltà di Dio. Rivela la sua missione intesa come adempimento di promesse antiche. È un annuncio solenne dell'avvento dei tempi messianici. È anche indirettamente l'esplicita rivelazione della sua natura divina, del mandato ricevuto dal Padre, della sua unzione sacerdotale, regale e profetica, della sua consacrazione ed infine del suo compito di redentore. Egli viene a proclamare la liberazione totale dei prigionieri dai vincoli del peccato e della morte, viene per ridare la vista ai ciechi, per annunziare il tempo della grazia e della riconciliazione. Così Gesù diventa maestro per tutti noi che vogliamo leggere la Parola di Dio in modo veramente sapienziale. C'è una attualizzazione continua di quella Parola, che sgorga dalla stessa eternità di Dio e si cala nel nostro tempo senza perdere il valore della perennità. Ci fa comprendere che quella parola è sempre viva ed attuale, conserva integra la forza che da Dio stesso proviene e come tale va accolta. Si attua in ciascuno di noi quando la incarniamo nella nostra vita. Potremmo anche noi costatare che quella parola si adempie in noi quando è vissuta nella fedeltà. Diventa la lampada ai nostri passi, luce sul nostro cammino, nutrimento di verità per tutta la nostra esistenza. Uno dei doni grandi del Concilio Vaticano II è stata proprio la riscoperta della Parola di Dio come motivo di unione a Dio, come riscoperta delle verità ultime.