Omelia (14-02-2010) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
Commentare il brano delle "Beatitudini" è sempre molto difficile, sia perché è un brano notissimo, sul quale ci sono innumerevoli commenti, e per il quale è veramente difficile poter dire qualcosa di nuovo e significativo. Vorremmo però fare una piccola annotazione che avvicina moltissimo il brano evangelico con le altre letture, soprattutto alla lettera di Paolo. E' una considerazione sui "tempi". Fateci caso: nelle profezie di Gesù c'è un solo tempo presente. Beati voi poveri perché vostro è il Regno dei cieli. I poveri sono gli unici che hanno la certezza di essere già nel Regno dei cieli, difficile da vedere, comprendere, fors'anche accettare. Come posso io, sommerso dalle difficoltà, dall'indigenza, distrutto nella speranza umana, capire ed accettare tutto ciò? Ma la parola di Gesù è molto chiara e non ammette incertezze: "Vostro è il Regno dei cieli", già adesso, senza riserve. Di più difficile lettura sono le altre promesse positive, di sfuggire alla fame, alle sofferenze, alle persecuzioni. Il tempo futuro della ricompensa non fissa una data, né un tempo "umano". E questo non ci fa neppure comprendere il "come" sarà questa ricompensa alle sofferenze: in questa vita? Può essere, concretizzandosi nel dono di capire, nella sofferenza, il senso e il significato della ricompensa. Oppure quando? Così le minacce per chi è negli "agi" materiali: costoro non possono avere la certezza che se sono accorti e salvaguardano i loro privilegi in questo mondo, raggiungeranno la felicità. Il tempo futuro per la "minaccia" nei loro confronti, anche in questo caso, non prevede tempi certi. Avverrà e sarà loro fortuna se la punizione, la sofferenza arriverà in tempo per far loro comprendere gli errori commessi. Lo stesso Paolo, nel brano della lettera ai corinzi sottolinea che non si deve avere speranza in Cristo solo in questa vita. Perché Cristo ci ha dato certezza del suo messaggio e delle sue promesse con la resurrezione. Proprio per questo ha esteso il campo delle sue promesse ad un futuro senza tempo umano. Anche il profeta Geremia diffida l'uomo dal confidare solo nell'uomo e nelle cose materiali. E noi sposi, dunque, come possiamo avere ricompensa per l'amore reciproco in questo mondo? La risposta è nei nostri cuori di sposi: se l'amore che ci scambiamo è sincero, incondizionato, totale, anche per il nostro amore ci sarà il Regno dei cieli, sopravviverà alle nostre difficoltà e debolezze e ai limiti, anche di tempo, umani. Beati noi sposi che ci amiamo perché il nostro amore conoscerà l'amore di Cristo. Anzi, conosce l'amore di Cristo, nel tempo presente. Commento a cura di Gloria e Riccardo Revello |