Omelia (22-01-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Disse Davide a Saul: Guarda, padre mio, guarda il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, non ti ho ucciso.

Come vivere questa Parola?
Saul è alla ricerca di Davide che ormai sente suo rivale, rispetto al regno. Ma mentre egli entra nella caverna per un bisogno del corpo, sfiora una possibilità di morte. Quello che egli reputa suo nemico si trova nascosto proprio lì, nel fondo della grotta. Anzi, gli uomini che stanno con Davide, lo spingono ad approfittare dell'occasione. Ma sì, Saul che lo cerca per farlo perire, è ormai nelle sue mani. Non è questa l'occasione propizia per disfarsi di lui e da quell'incombente sua minaccia di morte? Davide taglia un lembo del mantello di Saul senza farsene accorgere, ma si oppone decisamente a quanto i suoi gli avevano suggerito: "Mi guardi il Signore dal fare una simile cosa al mio re".
Bellissima, nella sua intensità, la perorazione di Davide che rende avvertito Saul di quello che è accaduto. Gli mostra il lembo del mantello strappato, dicendo: "Riconosci e vedi che non c'è in me alcun disegno iniquo contro di te" (v.12). Ed è in questa situazione drammatica che Davide grida a Saul: "Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e giudichi la mia causa e mi faccia giustizia davanti a te" (v.13).
La nobiltà d'animo di Davide e il suo accorato rivelare la verità a Saul, provocano in quest'ultimo una profonda commozione: "È questa la tua voce, Davide, figlio mio? Saul alzò la voce e pianse" (v.17).

Che cosa dice a me, oggi, una pagina come questa così pervasa di bellezza e di ispirazione sacra? Certamente mi fa sollevare lo sguardo a panorami di luce. È in questa luce di umanità profonda e nobile che percepisco come, con la grazia di Dio e chiamando lui in causa, posso vincere tentazioni di chiudermi nella paura dell'altro, dentro dannose difese del mio ego, accartocciato in se stesso.
Signore, dammi di vivere alla tua presenza e con te. In te, dammi di spaziare su cieli luminosi di magnanimità vera.

La voce di una giovane beata
O mio Dio, voglio amarti e servirti per tutta la vita; perciò ti dono la mia anima, il mio cuore, tutto il mio essere. Voglio morire piuttosto che offenderti col peccato; perciò intendo mortificarmi in tutto ciò che mi allontanerebbe da te. Propongo di fare quanto so e posso perché tu sia conosciuto e amato, e per riparare le offese che ricevi ogni giorno dagli uomini, specialmente dalle persone della mia famiglia. Mio Dio, dammi una vita di amore, di mortificazione, di sacrificio.
Laura Vicuña