Omelia (23-01-2010) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno È successo che il popolo è fuggito nel corso della battaglia, molti del popolo sono caduti e sono morti; anche Saul e suo figlio Gionata sono morti. Come vivere questa Parola? Troviamo, in questo brano, un racconto della morte di Saul che si diversifica nei particolari dalla modalità con cui viene narrata in 1Sam 31,1-15. Quella che anche qui emerge è la forza e la ricchezza spirituale di Davide. Non è un uomo qualsiasi quello che, avendo avuto alle calcagna per lungo tempo chi lo insegue per farlo morire, non solo è ben lontano dal gioire alla notizia della sua morte, ma è una cosa sola con l'afflizione di tutto il suo popolo e con tutto Israele esprime il proprio dolore col pianto unanime. In fondo la morte di Saul concretamente coincideva con lo spianarsi della strada regia al potere, sgombra finalmente da ostacoli, insidie e minacce di morte. Davide avrebbe potuto forse in qualche modo e misura nascondere un senso di liberazione e di segreto contento. Ma tutto il testo fa capire che dal di dentro, dalla propria dirittura e trasparenza d'animo, nasce il dolore di Davide. Anzi, per il fatto che insieme a Saul muore anche il figlio di lui Gionata che era grande amico di Davide, il dolore è ancora più profondo, fino a trovare l'espressione del lamento poetico. Sì, c'è quest'altra realtà da cogliere nella personalità di Davide: la capacità di amicizia che era bella e piena nel suo cuore. L'amicizia - dice S.Tommaso - "è una virtù", cioè una qualità del cuore umano e del suo relazionarsi all'altro che contribuisce a consolare e a promuovere gli amici (nel loro mutuo rapporto) su strade di lealtà" di rettitudine, di bene. Signore, fammi capace di nobili sentimenti e dammi buone amicizie per camminare, mai solo, su strade di luce. La voce di uno scrittore e drammaturgo tedesco L'amore è un bel fiore, l'amicizia un dolce frutto. August von Kotzebue |