Omelia (30-01-2010) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 2sam 12,7 Dalla Parola del giorno "Tu sei quell'uomo!" Come vivere questa Parola? Tanto è facile cadere quanto è difficile riconoscere il proprio sbaglio. Lo sapeva bene il profeta Natan che viene inviato da Dio a Davide per riprenderlo nella sua colpa. Natan si introduce con un aneddoto il cui protagonista, un riccone, approfitta sfacciatamente di un po-vero che possiede solo una pecorella a cui è molto affezionato. Il prepotente gliela sottrae per imbandire con essa un pranzo ai suoi ospiti. All'udire il racconto, Davide reagisce vivacemente e pronuncia un verdetto di morte contro l'usurpatore. Natan punta allora il dito dicendo: "Sei tu quell'uomo!". "Sei tu!". Quest'accusa rimbalza lungo i secoli e ognuno di noi può sentirsene raggiunto. Sì, sono io quell'uomo che è tentato di sorvolare sui propri sbagli minimizzandoli. Davide non si sente ‘giocato', non si ribella, non discute. Abbassa il capo e umilmente riconosce: "Ho peccato!". Immediata è la risposta di Natan: "Il Signore ha rimosso il tuo peccato!". Il perdono di Dio ci precede sempre. Basta che riconosciamo il nostro sbaglio e decidiamo di riprendere la via del bene. Sarà un cammino faticoso, perché la risalita costa, ma è all'insegna della misericordia di cui si è fatta esperienza, e quindi soffusa di gioia. Ogni ritorno è tale, perché si conclude tra le braccia di un Padre di cui finalmente si è scoperto il volto. Abbà Padre, Padre mio! Con quanta gioiosa riconoscenza torno a pronunciare questo nome gu-standone l'intima dolcezza. Sì, Padre che ti chini con amore su questa tua creatura la cui strada è la-stricata di infedeltà e di ritorni. L'amore che mi è dato di sperimentare alimenti in me sentimenti di ri-conoscenza verso di te e di misericordia verso i fratelli. La voce del santo dei giovani Con che amore, con che tenerezza Dio abbraccia un peccatore quando a lui ritorna! S. Giovanni Bosco |