Omelia (05-02-2010) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno "Il re Erode ne fu rattristato: tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto." Come vivere questa Parola? C'era davvero di che essere rattristato! La figlia di Erodiade, che aveva danzato magistralmente, al re che giura di essere pronto a darle qualsiasi cosa in premio, chiede la testa di Giovanni Battista su un vassoio, subito. Perché, da parte di Erodiade, tanta efferatezza? Le tenebre e la luce si escludono tra loro. Così questa donna, che viveva nel peccato da concubina del re, odiava a morte l'uomo di Dio che predicava rettitudine e penitenza. Erode non riesce a sottrarsi al crimine perché in lui più che il santo timore di Dio ha buon gioco la paura di quello che diranno i commensali a proposito del suo venir meno al giuramento. Ma il giuramento è promessa sacra a Dio nella misura in cui impegna a compiere il bene, non il male! I commensali sono lì a vedere se il re mantiene la parola. Ma, in questo caso, ciò che doveva imporsi alla coscienza era una cosa sola: il coraggio di opporsi a ciò che è male davanti a Dio. Oggi, nel mio rientro al cuore, mi lascio interpellare dalla parola sacra. È la mia coscienza che agisce, secondo i dettami del timore santo di Dio, oppure spesso scivolo nella paura di quello che, a proposito o a sproposito, pensa di me la gente? Cerco ciò che piace a Dio, anche quando non mi gratifica il plauso della gente? Signore, che io cerchi te in rettitudine e autenticità, il resto è solo vanità! Le parole di un Padre della Chiesa Chi non teme Dio, arriva poi a temere la propria ombra. Giovanni Climaco |