Omelia (07-02-2010) |
don Giovanni Berti |
Gettare le reti della fiducia Clicca qui per la vignetta della settimana. Proprio in questi giorni un amico mi ha annunciato del suo prossimo licenziamento. L'azienda per cui lavora è in grave difficoltà ed è costretta a tagliare con il personale. La batosta è arrivata durissima anche se non del tutto inattesa. Mi ha molto colpito la tristezza con cui l'amico mi dava questa notizia. Non era solo la preoccupazione di perdere il sostegno economico per lui e la sua famiglia, ma anche il senso di fallimento personale e la mancanza di slancio per il futuro. E' davvero duro vedere che quello per cui si sono investite energie personali e tanto sacrificio, viene a mancare improvvisamente per decisioni di altri. "Che cosa faccio adesso? Non sento di avere più l'energia a 40 anni di cercare un altro lavoro di ripartire" Mentre mi diceva queste cose mi sono sentito piccolo e quasi in colpa. Io come prete ho il lavoro assicurato, non temo licenziamenti e non ho famiglia da mantenere. E' davvero difficile per me capire questo dramma personale, che purtroppo sta colpendo sempre più persone in questo difficilissimo periodo della nostra società. Questo amico mi ha quasi lanciato una sfida dicendomi: "Perché succede questo? Se c'é un Dio...devo ringraziarlo?" Ed è difficile per me trovare le parole giuste, e forse c'è poco da dire... Nelle pagine del Vangelo non troviamo risposte facili e immediate. Credo che prima di tutto nel Vangelo troviamo una sintonia profonda che ci fa sentire meglio come il messaggio di Gesù sia presente in quello che viviamo e soffriamo. Nel brano di questa domenica c'è raccontato di un grosso fallimento lavorativo. La situazione di vita che fa da sfondo all'azione di Gesù è quella di pescatori che hanno le reti vuote anche dopo un lavoro duro di una notte intera. Le reti vuote di Pietro e dei suoi compagni penso siano davvero l'immagine evangelica più vicina alle reti vuote di lavoro di tanti che oggi perdono il lavoro, come il mio amico. Luca descrive con pochi cenni la situazione di disagio esistenziale e spirituale di Pietro. Tra le righe di quel "allontanati da me che sono peccatore" pronunciate a Gesù da Pietroù, ci sta il senso di fallimento nella propria vita lavorativa. Forse potremmo tradurre "Signore, allontanati da me che sono un fallito e non sono, e mai sarò, un buon pescatore". Eppure Gesù sceglie proprio la barca vuota di Pietro per salire e predicare, e sceglie le reti vuote di Pietro per dare un segno miracoloso a lui e a tutti . Gesù crede in Pietro, e gli lancia una sfida, quella di fidarsi anche se tutto sembra dire il contrario: "gettate le reti!", anche se non si è pescato nulla in quella notte, momento più favorevole. Gesù davvero si fida di Pietro e vuole che non si fermi a rimuginare quello che è andato storto. Clicca qui per lasciare un commento. |