Omelia (12-02-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Marco 7,34

Dalla Parola del giorno
"... guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: Effatà, cioè: Apriti! ".

Come vivere questa Parola?
"Apriti", forse la parola che esprime di più la missione di Gesù fra di noi. Egli si è incarnato per aprirci a Dio, per aprire le orecchie alla Parola, per aprire menti e cuori alla conversione, per aprire alla realtà di poterci accostare a Dio, vedere il suo Volto.
L'incontro con il sordomuto nel Vangelo di oggi compendia tutto il mistero di Dio che vuole un rapporto con ogni persona: un Dio tenero, pieno di compassione, che si china a toccare, il Dio trascendente che desidera ‘respirare' dentro di noi la vita nuova.
Il Dio invisibile si fa visibile in Gesù, Figlio di Dio; Egli è il Volto di Dio per noi: "Chi ha visto me, ha visto il Padre." (Gv 13,9) .
Il sordomuto è ciascuno di noi quando siamo tentati a ignorare la Parola di Dio o a selezionare ciò che ci fa comodo, rischiando di perdere la vita che il Signore ha preparato per coloro che lo amano (1 Cor 2,9). Ci sfugge il perché profondo della nostra esistenza.

Nella mia pausa di contemplazione oggi, cerco di mettermi nei panni del sordomuto per sentire il suo mondo, il silenzio, l'isolamento, il desiderio di udire e parlare, la speranza che Gesù può guarirlo, la gioia di udire la parola "Apriti".

Signore, sovente tu bussi alla mia porta e non sono accogliente della tua parola, perché mi sembra dura o scomoda. ‘Aprimi', Signore, che io possa udire e lodare.

La voce di una mistica
Da sopra l'Infinito dello spazio e del tempo, l'amore infinito di Dio ci raggiunge. Viene a suo tempo. Noi abbiamo il potere di acconsentire ed accogliere o di rifiutare. Se restiamo sordi, torna e ritorna come un mendicante, ma ancora come un mendicante un giorno qualsiasi non torna più.
Simone Weil