Omelia (14-02-2010)
padre Ermes Ronchi
La nostra felicità è nel progetto di Dio

Davanti al Vangelo del­le beatitudini provo ogni volta la paura di rovinarlo con le mie parole: so di non averlo ancora ca­pito, continua a stupirmi e a sfuggirmi. «Sono le parole più alte del pensiero umano» (Gandhi), parole di cui non vedi il fondo. Ti fanno pen­soso e disarmato, riaccen­dono la nostalgia prepoten­te di un mondo fatto di bontà, di sincerità, di giusti­zia. Le sentiamo difficili ep­pure amiche: perché non stabiliscono nuovi coman­damenti, sono invece la bel­la notizia che Dio regala gioia a chi produce amore, che se uno si fa carico della felicità di qualcuno il Padre si fa ca­rico della sua felicità.
Beati: parola che mi assicura che il senso della vita è nel suo intimo, nel suo nucleo ulti­mo, ricerca di felicità; la feli­cità è nel progetto di Dio; Ge­sù ha moltiplicato la capacità di star bene!
Beati voi, poveri! Non beata la povertà, ma le persone: i poveri senza aggettivi, tutti quelli che l'ingiustizia del mondo condanna alla soffe­renza.
La parola «povero» contiene ogni uomo. Povero sono io quando ho bisogno d'altri per vivere, non basto a me stesso, mi affido, chiedo perdono, vi­vo perché accolto. Ci saremmo aspettati: bea­ti perché ci sarà un capo­volgimento, perché diven­terete ricchi. No. Il proget­to di Dio è più profondo e più delicato.
Beati voi, poveri, perché vo­stro è il Regno, già adesso, non nell'altro mondo! Beati, perché è con voi che Dio cambierà la storia, non con i potenti. Avete il cuore al di là delle cose: c'è più Dio in voi, siete come anfore che posso­no contenere pezzi di cielo e di futuro.
Beati voi che piangete. Bea­ti non perché Dio ama il do­lore, ma perché è con voi contro il dolore; è più vicino a chi ha il cuore ferito. Un an­gelo misterioso annuncia a chi piange: il Signore è con te, è nel riflesso più profon­do delle tue lacrime, per moltiplicare il coraggio, per farsi argine al pianto, forza della tua forza.
Dio naviga in un fiume di la­crime (Turoldo): non ti salva dalle lacrime, ma nelle lacri­me; non ti protegge dal pian­to, ma dentro il pianto. Per farti navigare avanti.
Guai a voi ricchi: state sba­gliando strada. Il mondo non sarà reso migliore da chi ac­cumula denaro; le cose sono tiranne, imprigionano il pen­siero e gli affetti (ho visto gen­te con case bellissime vivere solo per la casa) Diceva Ma­dre Teresa: ciò che non serve, pesa! E la felicità non viene dal possesso, ma dai volti.
Se accogli le Beatitudini la loro logica ti cambia il cuo­re, sulla misura di quello di Dio. E possono cambiare il mondo.