Omelia (21-02-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Luca 4,3-4

Dalla Parola del giorno
"Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo»"

Come vivere questa Parola?
Gesù è addirittura portato dallo Spirito nel deserto con un obiettivo speciale: quello di essere tentato dal demonio. Anche questo evento è un avvertimento per noi. La tentazione sta di casa nelle nostre giornate. Le mette a cimento, è vero. Però, con Gesù, possiamo uscirne vittoriosi e fortificati.
Interessante che la prima tentazione riguardi il cibo, anzi quell'elemento essenziale che è il pane. Dalle pietre potrebbe il Figlio di Dio ricavare pane? Certamente. Ma non lo fa. Anzi risponde al demonio con una parola che risuona nell'Antico Testamento: "Non di solo pane vive l'uomo". A Gesù importa chiarire una verità che è terapeutica anche per noi, oggi, Alimentare il corpo con il pane è cosa in sé buona e conforme al progetto di Dio che ci vuole sani e lieti. Ciò che Gesù stigmatizza è invece l'assolutizzare il pane, cioè il bisogno di nutrimento materiale. È questo che provoca tanti mali. L'interesse eccessivo al nutrimento del corpo provoca appesantimento, quasi soffocamento dell'anima. Si attenua in noi l'esigenza di una vita spirituale e di quell'alimento dell'anima che è, per eccellenza, il pane della vita: la Parola di Dio e l'Eucaristia. Ma c'è altro. Malattie come anoressia e bulimia che colpiscono tanti adolescenti ne sono segno eloquente. Inoltre l'esigenza di magiare più del necessario nel mondo occidentale causa uno scompenso gravissimo: tanta gente muore di fame nell'altra parte del mondo.

Signore Gesù, ti prego, fa' che in me cresca la fame che veramente conta e dammi il tuo Pane di vita: l'unico che conta.

La voce di un Padre della Chiesa
Consacrandosi alla virtù, è possibile vincere la tentazione. Questa può esser superata, infatti, non già attraverso proibizioni di ogni sorta, ma sopportando virilmente le avverse circostanze. Bisogna sconfiggere la tentazione, anche se sembra invincibile, ora con la sapienza ora con la fortezza, mai abbandonandosi alla disperazione. Con fortezza e sapienza, non con il proibire, ma rassegnandosi magnanimamente di fronte alle avversità.
Isidoro di Pelusio