Omelia (21-02-2010)
padre Ermes Ronchi
Dalla fiducia in Dio la vera forza

Le tre tentazioni di Gesù nel deserto, sono le tentazioni dell'uomo di sempre. «Le grandi tenta­zioni non sono quelle di cui è preoccupato un certo cri­stianesimo moralistico, non sono quelle, ad esempio, che riguardano il comporta­mento sessuale, ma quelle che vanno a demolire la fe­de» (O. Clément). C'è un crescendo nelle tre prove: vanno da me, agli al­tri, a Dio. La prima tentazione: pietre o pane? Una piccola alter­nativa che Gesù apre, spa­lanca. Né di pietre né di so­lo pane vive l'uomo. Siamo fatti per cose più grandi; il pane è buono, è nel Padre Nostro, è indispensabile, ma più importanti ancora sono altre cose: le creature, gli af­fetti, le relazioni. È l'invito a non accontentarsi, a non ri­durre i nostri sogni a dena­ro.
Non di solo pane vive l'uo­mo!
Il pane è buono, il pane dà vita, ma più vita viene dalla Parola di Dio.
Poi il tentatore alza la posta. Da me agli altri: io so come conquistare il potere! Tu a­scoltami e ti darò il potere su tutto... È come se il diavolo dicesse a Gesù: Vuoi cam­biare il mondo? Allora usa il potere, la forza, occupa i po­sti chiave. Vuoi salvare il mondo con niente, con l'a­more, addirittura con la cro­ce? Sei un illuso! Cosa se ne fa il mondo di un crocifisso in più? Vuoi avere gli uomi­ni dalla tua parte? Assicura­gli pane, autorità, spettaco­lo, allora ti seguiranno! Ma Gesù vuole liberare, non im­possessarsi dell'uomo, lui sa che il potere non ha mai li­berato nessuno. Il male del mondo non sarà vinto da altro male, ma per una insurrezione dei cuori buoni e giusti.
Il diavolo chiede ubbidien­za e offre potere. Fa un com­mercio, un mercato con l'uomo. Esattamente il con­trario di come agisce Dio, che non fa mercato dei suoi doni, ma offre per primo, dà in perdita, senza niente in cambio...
L'ultimo gradino è una sfida aperta a Dio, demolisce la fe­de facendone l'imitazione: «Chiedi a Dio un miracolo». E ciò che sembra essere il massimo della fede, ne è in­vece la caricatura: non fidu­cia in Dio ma ricerca del pro­prio vantaggio, non amore di Dio ma amore di sé, fino alla sfida.
Buttati verranno gli angeli.
Gesù risponde «no»: «Io so che Dio è presente, ma a modo suo, non a modo mio. Dio è già in me forza della mia forza».
E gli angeli mi sono attorno con occhi di luce. Dio è pre­sente, è vicino, intreccia il suo respiro con il mio. For­se non risponde a tutto ciò che io chiedo, eppure avrò tutto ciò che mi serve. Inter­viene, ma non con un volo di angeli, bensì con tanta for­za quanta ne basta al primo passo.