Omelia (28-02-2010) |
padre Mimmo Castiglione |
Com'è bello il mio torpore! Si dorme! D'improvviso la gloria. Roba d'altro mondo! Tanto da sembrare ancora sogno! Invece s'è svegli. Che bello! E tra disagio e convenienza la Roccia sul monte vuole rimanere. E poi la nube che tutto copre e più non fa vedere. E poi la paura. E poi la Voce che conferma di nuovo che è Diletto, ed aggiunge d'ascoltarlo. E poi il silenzio. E mentre tutto appare come un fallimento Gesù si trasfigura mentre prega sul monte, l'ottavo giorno: fuori dal tempo. Si svela! Non è insuccesso! La promessa in Lui s'avvera. I suoi discepoli appesantiti s'addormentano. Son tre per essere giudicati testimoni. Risvegliati s'accorgono: Mosé ed Elia accanto al Maestro. Dialogano sull'esodo da fare nella capitale. Si compie l'attesa! Appaiono alleati. La Roccia sbalordito non sa che cosa dire, avanza la richiesta. Accamparsi. Trattenere gloria. Dimenticare il resto. E poi la nube. Presenza! Interrompe il pretesto! Invita ad ascoltare il Figlio obbediente, per acquistare senso, come al battesimo l'Amato, il Diletto. E poi Gesù è solo, come sarà in futuro, nel Getsemani ed in croce. Prima il compimento della sua missione: passione e morte. Dopo risorto! Come la Chiesa, che in pianura in solitudine il Male combatte. Non gli riesce all'epilettico di liberare il laccio. È dunque necessario al Trasfigurato ritornare, per togliere l'impaccio! Nei momenti più importanti e decisivi del suo ministero, Gesù prega. Prega dopo aver ricevuto il battesimo al Giordano. Prega prima di scegliere i Dodici. Prega prima di domandare ai discepoli circa la sua identità. Gesù in preghiera anche in questo episodio della trasfigurazione, che ne conferma l'incarnazione ed anche la sua missione filiale e battesimale, e lo dirige al sacrificio della croce, rendendosi permanente con la sua risurrezione, della quale è anticipazione. La trasfigurazione è quindi essa stessa il futuro. Mi ascolto. È nella preghiera che ritrovo veramente me stesso? Prego per ottenere discernimento, prego prima di operare scelte importanti? Prego nei momenti d'isolamento e di tristezza per ricevere luce e consolazione? Prima di affrontare il viaggio che lo porterà a Gerusalemme, Gesù si rivela Messia e Figlio del Padre. Accanto a lui appaiono Mosé ed Elia, come per incoraggiarlo a continuare, a non indugiare, a proseguire il suo cammino, la sua missione, nonostante le ostilità ed il rifiuto. Pietro Giacomo e Giovanni, dopo, quando si confronteranno col mondo, faranno memoria dell'evento, e dal ricordo riceveranno sostegno e conforto. Mi ascolto. Non sempre faccio memoria di quando il Signore si è rivelato al mio cuore, perché il ricordo della sua manifestazione mi dia fiducia nei momenti di sconforto. Anch'io con Pietro vorrei fermare il tempo e la sua missione, per celebrare privatamente la festa dei Tabernacoli (dell'acqua e delle luci). Solo con lui, senza nessun altro intorno. Quante volte, come Pietro, ho preferito rimanere sul monte della mia solitudine e della mia pigrizia, per non scendere a valle, per non affrontare la fatica del mondo. Diletto, che appaghi gradevolmente i sensi con soddisfazione, particolarmente caro e teneramente amato, tu che sollevi rallegrando i cuori, invitati ad ascoltarti acconsentiamo. PREGHIERA Anch'io con Pietro Giacomo e Giovanni vengo condotto! Quante volte Gesù, durante la preghiera, mi sono lasciato prendere dal torpore, per non confrontarmi con la verità della tua parola. Quante volte per fuggire dinanzi alla realtà e non pensare mi sono addormentato. Svegliandosi poi la mia coscienza, ritorna alla realtà dura da accettare, ed io tedioso e pigro ti chiedo di rimanere sempre con te sul monte, per non ritornare alla fatica che mi aspetta a valle. Ma quando rimango solo, entrando nella nube della tua presenza, mi prende la paura, e non vedo più nulla se non le mie incertezze. Dovrei ascoltare proprio in questo momento la tua voce che conferma e sorregge. Segue il silenzio. Rimproverandomi per ciò che ho perso, quand'era tempo! Aiutami Gesù a fidarmi della tua parola, ad as oltarti sia quando sono gioioso e corro il rischio di dimenticarti, ma soprattutto quando la mestizia prende il sopravvento per la disperazione o lo scoraggiamento. Suscita in me Signore, il desiderio di ritirarmi ogni giorno sul monte a pregare, sopratutto quando la strada della testimonianza si fa ispida e rischio di venir meno nella perseveranza, e rinnovando così lo zelo della mia sequela, non conti più sulle mie forze ma sulla tua chiamata. E come Mosè ed Elia si sono mostrati tuoi alleati, fa' che anch'io goda del sostegno di quanti m'hanno preceduto nella via del discepolato. Vedi anche i commenti ai brani evangelici paralleli: II Domenica di Quaresima Anno A e B. |