Omelia (28-02-2010)
padre Paul Devreux


Le letture di questa domenica ci parlano della disponibilità di Dio nei confronti delle sue creature.

In molte religioni vediamo che è l'uomo che deve sacrificarsi od offrire sacrifici alla divinità per ringraziarsela.

Qui, come ci ricorda la prima lettura, è Dio che passa in mezzo agli animali aperti in due da Mosè. Il significato di passarci in mezzo è quello di dire: "Se non sono federe agli impegni presi con il mio popolo, che io faccia la stessa fine di questi animali!"

La trasfigurazione nasce dal fatto che Gesù ha cominciato a spiegare ai suoi discepoli che è necessario che lui torni a Gerusalemme per essere condannato, per manifestare quanto Dio è disponibile nei confronti del suo popolo; disposto veramente ad amare e perdonare anche l'uomo che non lo capisce e lo rifiuta!

Siccome anche i discepoli non capiscono e rifiutano questa prospettiva, litigano, tanto che Gesù finisce col chiamare Pietro "avversario" e la piccola comunità dei discepoli rischia di sfasciarsi. La trasfigurazione è un dono provvidenziale di Dio per rilanciare la fiducia nei discepoli e anche per confermare Gesù nel suo cammino verso la croce.