Omelia (28-02-2010)
padre Ermes Ronchi
Chi ascolta Gesù viene trasformato

La trasfigurazione è la festa del volto bello di Cristo. Il volto è la gra­fia dell'anima, la scrittura del cuore: Dio ha un cuore di lu­ce.
Il volto di Gesù è il volto al­to dell'uomo. Noi tutti siamo come un'icona incompiuta, dipinta però su di un fondo d'oro, luminoso e pre­zioso che è il nostro essere creati a immagine e somi­glianza di Dio. L'intera vita altro non è che la gioia e la fatica di liberare tutta la lu­ce e la bellezza che Dio ha deposto in noi: «il divino traspare dal fondo di ogni es­sere» (Teilhard de Chardin). Il volto del Tabor trasmette bellezza: è bello stare qui, al­trove siamo sempre di pas­saggio, qui possiamo sosta­re, come fossimo finalmen­te a casa. È bello stare qui, su questa terra che è gravi­da di luce, dentro questa u­manità che si va trasfigu­rando. È bello essere uomi­ni: voi siete luce non colpa, siete di Dio non della tene­bra.
La Trasfigurazione inizia già in questa vita (conosciamo tutti delle persone luminose, volti di anziani bellissimi, nelle cui rughe si è come im­pigliato un sole) e il Vangelo indica alcune strade: - la prima strada è la pre­ghiera ( e mentre pregava il suo volto cambiò di aspetto)
che rende più limpido il vol­to, ti rende più te stesso, per­ché ti mette in contatto con quella parte di divino che compone la tua identità u­mana; - è necessario poi conqui­stare lo sguardo di Gesù che in Simone vede la roccia, nella donna dei 7 demoni vede la discepola, in Zac­cheo vede il generoso...; al­lenare cioè gli occhi a vede­re la luce delle cose e delle persone, non le ombre o il negativo. Se ti guardo cer­cando le tue ombre, io già ti condanno. Io devo confer­mare l'altro che ha luce in sé, allora lui camminerà avan­ti; - terza strada è nel verbo che è il vertice conclusivo del racconto: ascoltatelo. Chi a­scolta Gesù, diventa come lui. Ascoltarlo significa esse­re trasformati. Il salmo 66 augura: Il Signo­re ti benedica con la luce del suo volto.
La benedizione di Dio non è ricchezza, salute o fortuna, ma semplicemente la luce: luce interiore, luce per cam­minare e scegliere, luce da gustare.
Dio ti benedice ponendoti accanto persone dal volto e dal cuore di luce, che hanno il coraggio di essere inge­nuamente luminosi nello sguardo, nel giudizio, nel sorriso. Dio benedice con persone cui poter dire, co­me Pietro sul monte: è bello essere con te!
Mi basta questo per sapere che Dio c'è, che Dio è luce.
E il tuo cuore ti dirà che tu sei fatto per la luce.