Omelia (05-03-2010) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Gesù disse loro: "Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile ai nostri occhi?" Come vivere questa Parola? Riferendolo a sé, Gesù cita il salmo 118 a conclusione della parabola dei vignaioli malvagi, collocata dai tre Sinottici in prossimità della Passione, di cui è profezia. Il padrone di una vigna - racconta Gesù - manda il proprio figlio dai fittavoli per ritirare il raccolto, dopo aver tentato inutilmente di esigere i frutti della sua proprietà dandone mandato ai servi. Questi erano stati tolti di mezzo con violenza dalla mano omicida dei vignaioli bramosi di accaparrarsi l'eredità. Purtroppo la stessa sorte toccherà al figlio del padrone. Ma - ed ecco il colpo di scena - i vignaioli, avverte Gesù, pagheranno per l'iniquità del loro gesto e quanto era stato loro affidato passerà ad altri vignaioli che a suo tempo consegneranno al padrone i frutti del raccolto. Fuor di metafora: il padrone della vigna è il Padre; i servi sono i profeti; il figlio è Gesù; i vignaioli rappresentano i sommi sacerdoti e i farisei; la vigna, infine, è Israele. Gesù dunque, rigettato dalla sua gente e ucciso dai capi religiosi, è una fallimentare pietra scartata, ma risorgendo si fa primizia di un'umanità nuova, pietra angolare preziosa viva per la costruzione di un edificio spirituale a Dio gradito. Attualizzando la Parola: in me coesistono, in perenne lotta tra loro, l'atteggiamento omicida dei primi vignaioli - ecco il mio essere peccatore di fatto o potenzialmente -, con l'onestà pulita di colui a cui verrà affidata successivamente la vigna, di cui si dice: "consegnerà frutti a suo tempo". Se in questo combattimento mi fido del Signore, sarò più che vincitore per virtù di Cristo "che è morto, anzi che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi" (Rm 8,34). Bisogna però entrare nella dinamica del ‘consegnare i frutti', cioè di realizzare la propria vocazione con la libera volontà di obbedire a Dio per amore, ogni giorno. Nel silenzio della preghiera contemplativa, consegnerò oggi al Signore i frutti della mia vita: la mia vocazione e i fratelli che ho amato e servito. Con il profeta Isaia "canterò per il mio Diletto il cantico d'amore per la sua vigna...". La voce di un filosofo e mistico ebreo Divento una persona quando abbandono di conquistare e possedere e comprendo il significato del ricevere e del dare e comincio ad amare e a contraccambiare. A.J. Heschel |