Omelia (06-03-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
"Qual Dio è come te, Signore, che togli l'iniquità e perdoni il peccato...che non serbi per sempre l'ira, ma ti compiaci di usar misericordia."

Come vivere questa Parola?
Ecco un'autentica professione di fede per bocca del profeta Michea: in ogni tempo Dio si compiace d'usar misericordia lì dove la nostra miseria si è fatta peccato. E facendo memoria dei prodigi dell'Esodo, aggiunge: "Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati ...e conserverai la tua fedeltà".
Dio si rivela un partner sempre fedele all'alleanza e non ricusa d'abbassarsi sulle nostre povertà, assumendole così come sono, per elevarci a sé nell'amore. In un gratuito abbraccio di solidale accoglienza, splendidamente figurata nella parabola del padre misericordioso che attende il ritorno del figlio prodigo, Egli ci corre incontro, si spoglia cioè della sua dignità, si umilia - questo significa infatti per un orientale andare in tutta fretta incontro all'altro. Un'umiliazione che ci lascia intravedere ‘il dramma' di Dio: la sua passione d'amore che è imperscrutabile e indicibile dolore di Padre, mosso a compassione fin nelle viscere, arso cioè dal desiderio di rivestirci della nostra ritrovata dignità di figli. Ecco perché è perennemente disposto al perdono. Guardiamo al dono della riconciliazione con Dio percependo la dolce consolazione d'essere abbracciati e baciati dalla sua misericordia: un'intensa gioia spirituale, un salto di qualità per noi che fuggiamo continuamente da Lui e rivendichiamo il diritto di gestirci in proprio, rinnegando con la vita il nostro DNA spirituale, illusi d'essere finalmente liberi.
Ecco dunque la provocazione della Parola di oggi: perché continui a sacrificare la tua dignità agli idoli del nostro tempo e a barattare il dono della grazia con l'avido agitato possesso di beni ingannevoli e precari per soddisfare mediocremente ciò che in te è egoismo e sregolatezza?

Oggi, nella mia pausa contemplativa, volgerò il cuore al Signore con gioia, rinfrancato dalla sua condiscendente benevolenza:

Ti benedico, Padre, perché sulla soglia del tempo attendi ansioso e paziente che io ritorni a Te per gettare in fondo al mare tutti i miei peccati nella forza della tua immutabile fedeltà che mi dà vita.

La voce di un Padre del deserto
Non consentiamo al nostro cuore di scoraggiarsi e non cediamo alla disperazione perché il Signore Gesù Cristo ad ogni nostro respiro ci offre l'occasione di pentirci.
Abba Macario