Omelia (24-01-2010) |
don Luciano Sanvito |
"Metamorfosi" Quando ascoltiamo la Parola di Dio, tra i tanti misteriosi miracoli che avvengono in quel momento, c'è quello della "metamorfosi": chiamiamola così, per intenderci. Succede cioè che chi ascolta quello che viene letto, viene trasformato in quello che ascolta, e la Parola di carta si trasforma così in Parola di carne: incarnazione che porta a una trasformazione, in una metamorfosi della persona stessa. Per cui, chi vede quella persona ascolta la Parola, e chi ascolta la Parola vede quella persona. Certo, bisogna annotare che il metro di visione, in questo passaggio metamorfosale, annulla certe dimensioni umane dei sensi alle quali siamo abituati, e ne viene a recuperare altre. Non si vede con gli occhi, ma con la mente; non si recupera con la memoria, ma con il cuore (ricordare=rimettere nel cuore); non si ascolta con le orecchie, ma nel silenzio dell'azzeramento assoluto degli strumenti umani, che in altre parole è la piena disponibilità, la totale accoglienza, l'umiltà piena. Gesù si fà modello della lettura della Parola e dell'ascolto di essa. Ogni altro ascolto di stile umano è valido, non è certo negativo, ma è sempre relativo a questo assoluto valore dell'ascolto e della lettura della Parola. E solo in riferimento a questo stile e a questo metodo può avvenire la metamorfosi trasformante la persona in ascolto in Parola di vita eterna. Solo così si adempie la Scrittura: nella metamorfosi verso la vita piena. |