Omelia (14-03-2010)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)


Gs 5, 9-12
La Pasqua è celebrare l'arrivo alla Terra Promessa, godere dei frutti del proprio lavoro. Mai come in questa Quaresima è opportuno riflettere sul valore del lavoro e dei suoi frutti per poter anche noi, pur nelle difficoltà economiche e lavorative che coinvolgono molte famiglie in questo momento difficile, vivere pienamente il significato della Pasqua.

2Cor 5,17-21
Riconciliarci: ecco il messaggio di pace che ci prepara alla Pasqua: riconciliarci con Dio per poterci riconciliare con i fratelli. Prendiamoci l'impegno, in questo tempo di Quaresima, di riconciliarci con qualcuno che ci ha fatto del male, un familiare, un vicino di casa, un collega di lavoro...proviamo a rileggere i nostri rapporti umani alla luce del Vangelo, così come ci viene suggerito proprio dal Vangelo di questa domenica.

Lc 15,11-32
Siamo di fronte a una lettura di grandissimo spessore, dove Dio rivela il suo vero volto di padre. Guardando l'uomo direttamente negli occhi.
Tocca a noi raccogliere l'insegnamento proprio come papà di fronte ai nostri figli e ai figli della nostra società. E noi come figli di fronte al Padre Celeste.
"Questo uomo aveva due figli" è bene considerare il numero due, come dimensione sempre presente nell'animo umano. (il bene e il male, o meglio la cosa giusta e la cosa non giusta)
"Il padre divise tra loro le sostanze" Notiamo il silenzio di questo padre. E in questo silenzio si intravede un cuore di figlio, viene accettato il desiderio del giovane di partire per un ideale, una meta non bene definita e forse troppo avventata.
"partì per un paese lontano" che significa si separò dal popolo, dalla sua gente.
Venne una grande carestia e il ragazzo si sentì nel bisogno, anche perché incominciò a sentire che aveva fame.
"Mi leverò ed andrò da mio padre e gli dirò "Padre. ho peccato contro il cielo e contro di te"Ecco la vera conversione, la troviamo in quelle due parole - GLI DIRO' (mi sono reso conto) - "Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.".........." il figlio cercò di parlare con il padre dicendogli "non sono più degno di essere chiamato tuo figlio......................" Ma il padre non ascoltava aveva qualcosa di più importante da fare, abbracciarlo. "Presto portate il vestito più bello e rivestitelo...." Ecco il cuore del racconto. "Oggi voglio farti diventare bello". Stiamo contemplando in questo racconto 4 grandi momenti della misericordia di Dio.
1 momento) "lo vide" vuole dire che lo stava aspettando che non l'aveva mai perso di vista e attendeva il suo ritorno. Questo presagisce l'anticamera del perdono.
2 momento) " gli si gettò al collo e lo baciò." Dio che abbracciandolo fissa lo sguardo negli occhi dell'uomo e si ritrovano.
3 momento) il padre ha capito la conversione del cuore, non ha bisogno che gliela si spieghi, non ha bisogno di tante parole.
4 momento) Si commosse. Dio si commuove di fronte all'uomo che lo cerca, che torna. Commuoversi in greco (SPLANKANO) indica una realtà più piena, significa "ricevere un pugno nelle viscere" dove noi traduciamo viscere, ma il significato in ebraico è "uteri" quindi questo padre è padre e madre. Ecco perché nella parabola non compare la madre.
"il figlio maggiore si trovava nei campi...............egli si arrabbiò e non voleva entrare" "il padre allora uscì per pregarlo" Il padre che è uscito ad aspettare il figlio, è lo stesso padre che esce all'esterno, per pregare il più grande di entrare in casa, per accogliere il suo fratello. Gesù sostituisce l'uomo che prega Dio, a Dio che prega l'uomo, perché entri nella casa della fraternità.
E fecero festa.

Un commento alla lettura per i più giovani
Anche se a volte la vita nella vostra giovinezza potrebbe intraprendere strade tortuose ma soprattutto chiuse senza uscite.
Sappiate che nella vita ci sono due padri che non smettono mai di pensarvi e seguirvi anche nei giorni nascosti.
Il padre Dio che è nei cieli che tutto vede.
E il padre vostro che è in famiglia che sicuramente non vive nei cieli, ma se dovesse capitare di un vostro ritorno dopo uno sbaglio il modello è il Padre celeste, per fare festa e rallegrarsi dimenticando le scelte avventate e gli errori commessi.