Omelia (12-03-2010) |
don Luciano Sanvito |
Un maestro fattosi alunno Amare. Il verbo dell'immensità. Esprime la realtà di Dio e la mia realtà. Quella divina e quella umana, unite nell'incontro della sapienza. Solo nell'incontro l'amore si fa saggio, si rende sapienza, si gusta. Senza l'incontro diventa una teoria, un ideale, un'astrazione, un'idea. L'amore richiede l'incontro, lo esige e lo cerca, seppur nell'affanno. Comprendiamo che spesso chi pecca e sbaglia nell'amore lo cerca. Afferrare l'amore è lo sbaglio, il non rispetto di sè e dell'altro. Lasciarsi afferrare è intuire il passaggio di questa gustosa sapienza. Amare è un comandamento. E' una esigenza, un bisogno che se non accontentato esplode. E' una esigenza dell'umanità che se accontentata perde ogni regola. E' una esigenza di Dio che esprime il suo comandamento: la vita. Ecco perché è un comandamento. Bisogna vivere, si deve. Gesù lo comanda, lo manda a noi come missione esigente di vita. E anche lo scriba allora saggiamente si riconosce suo alunno. E allora non è più così lontano dal Regno di Dio: l'amore. |