Omelia (24-03-2010)
don Luciano Sanvito
Possibilità e limiti di un discorso

Una delicata operazione è quella che avviene sul cuore umano.

Una preziosa applicazione è quella che avviene per la mente.

Una attenta considerazione è quella che è richiesta all'anima.


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Il discorso di Gesù intreccia le tre dimensioni, estrapolando dal cuore di chi ascolta le parti lese, curando le parti ammalate, rafforzando le parti deboli. La mente viene dal suo discorso illuminata e rischiarata, ma soprattutto, e questa è la parte più difficile del discorso, resa più aperta. L'anima viene quindi accostata all'infinito, all'eterno, alla sua copia originale che è proprio il Cristo rivelatosi in Gesù.

Ma la terrestrità dell'ascolto si ritrae, si riprende le proprie realtà che considera necassarie e immutabili, e la mente si incolla saldamente a una tradizione fatta di tradizioni e non di vita; il cuore si nasconde dietro le parole che non commuovono e sopratutto non muovono niente del sè.

Abramo rimane staccato e lontano, non penetra nel sangue degli ascoltatori; il Padre viene risucchiato da quell'eternità indicata da Gesù ma bloccata e chiusa dalla pietra posta dinnanzi al sepolcro del cuore.

Gesù ha posto delle basi, ha gettato dei semi...chissà cosa avverrà.