Omelia (15-06-2003)
padre Paul Devreux
Mt 28, 16-20 Festa della Santissima Trinità

Preghiamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, e contemporaneamente ci facciamo un segno di croce, perché questa è la sintesi di tutta la rivelazione

Dio è comunione e amore, è vita in movimento. Da soli è difficile fare comunione e rappresentare l'amore. Non sappiamo se Dio è solo trino, ma questo è ciò che ha considerato utile rivelarci.

La rivelazione ha almeno due aspetti. Un primo aspetto è che esiste un Dio, che Gesù chiama: "Padre mio e Padre vostro". Esiste Gesù, che si rivela essere Figlio di Dio, e lo Spirito Santo, che Gesù promette agli Apostoli come Consolatore.

Un secondo aspetto della rivelazione è che queste tre persone interagiscono tra loro e sono molto unite. Segno di quest'unita è la loro fecondità, che è la Creazione. Dove c'è amore, c'è fecondità, perché l'amore autentico muove i cuori a fare qualche cosa per gli altri.

In oltre questa festa è quella che più di tutte mi fa capire che veramente sono fatto ad immagine e somiglianza di Dio, perché io mi realizzo e vivo solo quando riesco a fare comunione con qualcuno, riesco ad amare e ad essere fecondo. Non sempre è facile, ma è di un'importanza vitale; Se non faccio questa scelta, la conseguenza sarà la solitudine. Si può imparare a vivere soli, ma io preferisco imparare a vivere in comunione e ad amare. In questo il Signore mi viene in contro, offrendomi la sua Comunione, che è la fonte a cui attingere ogni giorno per ricominciare a sperare e a provare a costruire la comunione intorno a me; quella comunione che ci mette in comunione con Dio, che è la vita.

Signore grazie per come hai deciso di rivelarti e per come ci hai fatti.