Omelia (02-03-2010) |
don Luciano Sanvito |
"Imprimatur" Il vero primato è un "imprimatur". Quello che ci viene autenticato e concesso dalla vita. Ogni cosa che cerchiamo dalla vita, ci viene negata; quando invece la accogliamo dalla vita, ci viene concessa in abbondanza. Proprio perché la concessione non sta a noi come maestri di vita, ma alla vita come maestra. E' lei, la vita, la maestra della vita, la "rabbina" che ci dà l'"imprimatur" a ogni cosa, assegnando ad essa il giusto valore, quello oggettivo, che altrimenti mai raggiungeremmo. In altre parole, Gesù ci invita a gustare la vita come dono, ricordandoci che quando pretendiamo da essa roviniamo il nostro e l'altrui vivere (e non certo la vita). Quando abbiamo questo stile di accoglienza, questo "imprimatur", ogni realtà della nostra esistenza viene autenticata: parole, pensieri, azioni. Allora, sappiamo accogliere anche da chi non ha questo imprimatur la realtà che la vita ci trasmette, anche se chi lo deve trasmettere lo trasmette male o per nulla: "Quanto dicono, fatelo; ma non fate secondo le loro opere". Chi si umilia in questa accoglienza della vita, ci dice Gesù, verrà autenticato e certificato come sicuro e capacitato di rassicurare se stesso e gli altri nel poter distinguere ciò che è vita e ciò che è morte. |