Omelia (24-02-2010) |
don Luciano Sanvito |
Ritornare al segno Apprezzare i segni dei tempi. Non ne siamo più capaci, perché lo sguardo è malvagio. La malvagità consiste nel cercare segni appaganti e piacevoli. Ma nessuno di questi segni sarà dato a questa generazione, no. Ritornare al segno dei segni: al Cristo, segno che interpreta ogni cosa. La non accoglienza dei segni richiama anche una constatazione: non c'è ancora conversione al segno: Gesù. Per questo ogni altro segno è insignificante, è come se non ci fosse, se non venisse dato. Fare più attenzione a quel segno posto da Dio: a Gesù. Solo così c'è la possibilità di reinterpretare la storia umana e divina. Altrimenti, c'è solo la condanna da parte di chi, accogliendo il segno, ci richiama a non essere distratti da esso, pena la morte spirirtuale e morale. Giona...Ninive... Una profezia che viene accolta. Cosa io sto accogliendo della profezia che mi viene donata? Qual'è il segno della mia conversione? Solo trovando un segno concreto della mia conversione oggi potrò essere sicuro di aver accolto e non rifiutato il segno di Dio: Gesù. |