Omelia (15-02-2010)
don Luciano Sanvito
Senza segni

Chiedere un segno quando lo abbiamo che senso può avere?
Ma la domanda che sorge in conseguenza è questa: perché non vediamo ancora e in verità questo segno?

L'incontro con Gesù non è significativo, dice il Vangelo, perché la gente di allora, quella generazione, non si accorge ancora del segno: Gesù.
L'incontro che Gesù fa con me oggi, proprio nella generazione di questa giornata, ha senso per me? So accogliere Lui come segno, affinché poi tutto quanto divenga significativo e significante?

Ci perdiamo nei meandri dei segni, dimenticando che abbiamo il segno dei segni: Lui. Ma ancora risorge la domanda: perché non vedo, non mi accorgo di Lui come segno?

Forse anche per noi, come per i farisei, non c'è ancora la disponibiità a lasciarci incontrare da Gesù: magari siamo noi che lo incontriamo a modo nostro; ne discutiamo, di Lui, con abbondanza di parole; ne conosciamo il vissuto storico; ne sappiamo più degli altri di Gesù,...già, ma quando, in fin dei conti, lo stiamo incontrando?

Potremmo dirla in quest'altro modo: Gesù per noi è un segno a parole, o è un segno che ci segna veramente, che traccia in noi una strada, uno stile, un'impronta, che fa succedere qualcosa di importante?

Già: che cosa succede in me quando questo segno mi segna la vita?