Omelia (01-02-2010)
don Luciano Sanvito
La morte indemoniata

La forza della morte è prepotente al di là di ogni regola e legge.
Nessuno può trattenerla.
Solo Uno può liberare la morte dall'essere sotto i tanti demoni.

Liberare le morti di oggi: tanti spiriti di morte, tanti spiriti immondi.
Ma la morte non è quella morte che si presenta: essa è posseduta.
Va liberata da Colui che solo può ridonare alla morte la sua identità.

Il mondo di oggi è pieno di spiriti di morte che impauriscono e con prepotenza agiscono dentro e attorno al cuore di ognuno; ma questi spiriti indemoniati che possiedono la morte mostrano anche che al di là della morte c'è una liberazione, una possibilità che adesso ancora non c'è.

L'incontro con Gesù fa fremere la morte, la agita e la suscita al desiderio della liberazione da questi spiriti e da questi demoni che la vogliono tenere legata con ceppi e catene.

L'indemoniato del Vangelo rappresenta tutte queste morti che giacciono ogni giorno nel nostro cuore, questa Legione di morte che deve essere liberata dalla morte, e recuperare la sua dignità: una morte libera da ogni catena, da ogni ceppo, e sopratutto, dallo spirito di morte.

Ecco allora che l'episodio evangelo ci richiama il senso che Gesù dona all'incontro con la morte, riequilibrandola nel cammino della nostra vita.