Omelia (27-01-2010)
don Luciano Sanvito
La logica del seminatore

Il seminatore è disposto a perdere.
E questa è la sua arma vincente, la sua carta nascosta, il suo jolly

-------------------------------------------------------------------------------------------------------
Essere disposti a perdere, mentre doniamo, mentre diciamo, mentre facciamo, mentre pensiamo, relativizza la nostra realtà, ma dà spazio a quel Dio che si perde continuamente nella storia, ed è disposto a lasciarsi schiacciare, a bruciare sul terreno arido e assolato del cuore, a lasciarsi fregare dagli avvoltoi, a lasciarsi soffocare dalle spine e dalle disattenzioni umane.

Ma il suo fine è sempre e solo la vita e l'amore, nella seminagione.

E nel perdere lungo il cammino della seminagione, appare anche la possibilità che il seme venga accolto, appare il germe della vita e la vita in germe, accolta e fatta fruttificare.

Lo stile del seminatore è quello dell'amore che fonda la speranza nell'umanità di oggi: scommettere sull'accoglienza a partire da chi non accoglie, sul perdono a partire da chi si vendica, sull'ascolto a partire da chi è duro di orecchi, sull'amore a partire da chi non ama affatto...

Eppure, questa logica oltre lo schema del rapporto umano del dare per avere è sempre vincente, perché sfugge alla stretta e mortale logica del baratto, del mercificare tutto, e apre al rapporto invincibile della comunione tra le persone e con le cose, in un modo sempre vittorioso.