Omelia (22-06-2003)
padre Paul Devreux
Corpus Domini

Gesù ci dà il suo corpo e il suo sangue, vale a dire tutto se stesso. Mette la sua vita nelle nostre mani lasciandoci liberi persino di ucciderla.

Per capire la grandezza di questo dono basta che mi confronto con Gesù e mi domando quanto sono disposto a dare di mio agli amici e ai nemici.

Il senso di questo sacrificio è lo svelarci il volto di Dio, la disponibilità di Dio nei nostri confronti.

L'utilità di questo sacrificio la capisco se analizzo il miei bisogni.Scopro cosi tanti bisogni vitali quanto il mangiare e il bere. Per esempio vedo che ogni tanto ho bisogno di arrabbiarmi, si spettegolare, ho bisogno di passare prima degli altri, di essere servito prima, di essere pagato meglio e di pagare meno, di avere privilegi, di fare in modo che sempre e in tutte le circostanze io stia meglio degli altri. Questo implica che l'altro muore, soffre, paga, ci rimette al posto mio. Se tutti ragioniamo cosi è normale che in questo mondo ci siano guerre piccole e grandi.

Sintesi di tutto ciò è che ogni tanto ho bisogno di scaricare su un "povero Cristo" i pesi che la vita mi mette addosso. La Buona Notizia, che è il Vangelo, mi dice una cosa sorprendente: Non c'è nessun bisogno che io vada ha cercare un presunto colpevole da schiacciare, un povero da usare come cavia, perché c'è un volontario. C'è uno che mi dice: "Se te la devi prendere con qualcuno, se proprio hai bisogno di fare del male, di scaricare i tuoi pesi, le tue rabbie, prenditela con me, che sono l'autore della vita e mi assumo tutta la responsabilità di ciò che ti capita. Metto nelle tue
mani il mio corpo e il mio sangue. Io sono con te tutti i giorni, sempre pronto ad aiutarti. Non te la prendere con gli altri, perché te la faranno pagare, non te la prendere neanche con te stesso, perché ti viene l'ulcera, prenditela con me, che sono l'unico disposto a pagare per te."

Mistero della fede! Veramente il Signore viene a salvarmi da tutto il male che sono sempre pronto a scaricare su questo mondo, e che poi mi ricasca addosso, prendendolo su di se, assorbendolo nella sua morte. Insegnami Signore a consegnarti questi pesi, affinché io possa scoprire sempre di più la grandezza del tuo amore e del dono del tuo corpo e del tuo sangue.