Omelia (14-03-2010)
don Giovanni Berti
Il padre misericordioso siamo noi

Clicca qui per la vignetta della settimana.

Questa parabola è un "classico" per quanto riguarda il cammino di preparazione al sacramento della prima confessione dei bambini. Questa domenica nella mia parrocchia verrà appunto celebrata la prima confessione di un gruppo di bambini e bambine di terza elementare insieme ai loro genitori, ed è stato pensato di celebrarla proprio in questa domenica in ragione di questa pagina del Vangelo.
Il tema che domina la quarta domenica di Quaresima è quello del perdono di Dio. Nel padre che riaccoglie in casa il figlio perduto, vediamo Dio Padre misericordioso che perdona tutti coloro che, dopo essersi allontanati con il peccato, si riavvicinano a lui attraverso un cammino di ritorno e di penitenza.
Il volto che Gesù ci mostra di Dio non è dunque quello di un giudice implacabile e rigido che ha come unico scopo quello di stabilire regole e di sanzionare coloro che le trasgrediscono. Con questa parabola, Dio è proprio come un padre buono, paziente e pronto al perdono.
Leggendo e meditando questa pagina dell'evangelista Luca, Dio assume un volto diverso e la nostra fede è chiamata a crescere e ad abbandonare le false immagini di Dio che abbiamo.
Un Dio giudice e sanzionatore è difficile da amare e prima o poi si abbandona.
Al contrario è difficile odiare e rifiutare un padre che per amore è pronto anche a rinunciare alla propria autorità e si abbassa a pregare lui stesso il figlio maggiore!
Gesù con la sua vita e i suoi gesti ha mostrato questo volto di Dio. Stando con tutti e specialmente con coloro che erano più giudicati e rifiutati, Gesù ha detto chi è Dio al mondo.

Ma il padre misericordioso della parabola è solamente Dio? Noi siamo chiamati ad identificarci solamente nei due figli?
La scrittura ci ricorda fin dall'inizio che siamo ad "immagine e somiglianza" di Dio.
Quindi questa parabola del Vangelo di Luca ci indica che anche nel padre siamo chiamati a specchiarci. La sua misericordia, la sua capacità di perdono accogliente, la sua insistenza nel ricomporre le fratture in seno alla famiglia, sono un invito per noi a fare altrettanto.
Il padre misericordioso siamo noi, ogni volta che facciamo del perdono un nostro stile di vita. Questo padre della parabola siamo noi quando non ci accontentiamo della semplice tolleranza di chi è diverso e straniero, ma quando andiamo incontro a chiunque, con l'obiettivo di ricostruire come possiamo la famiglia di Dio.
Nella capacità di questo padre di riconoscere il figlio perduto anche se reso irriconoscibile fisicamente dalla lontananza e dalla povertà, c'è un invito chiaro a vedere oltre le apparenze delle persone, ma di scorgere sempre un fratello e una sorella che chiede il nostro abbraccio e la nostra stima.
La parabola del padre misericordioso (o del figliol prodigo, come viene comunemente chiamata)contiene dunque un messaggio che va oltre la riflessione sul sacramento della riconciliazione, ma si propone come modello di vita.
Siamo come il figlio minore che fugge di casa e si allontana da Dio. Siamo anche spesso come il figlio maggiore, che rimane nella casa ma con un atteggiamento di giudizio e di accusa nei confronti di chi si è allontanato.
Ma siamo soprattutto come il padre misericordioso che ama, perdona e riaccoglie.


Clicca qui per lasciare un commento.