Omelia (18-03-2010) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Il Signore disse a Mosè: «Va', scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d'Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato!» Come vivere questa Parola? Questa pericope si colloca dentro il racconto di quanto è avvenuto agli Israeliti. Stanchi di aspettare Mosè che era salito sul monte Sinai per ricevere da Dio la Legge, essi si sono fatti un vitello d'oro e poi lo hanno identificato con la divinità e lo hanno adorato. Il Signore, mentre rende avvertito Mosè di questa perversione del popolo che Egli aveva protetto e fatto uscire dall'Egitto, gli comunica anche la sua decisione. Distruggerà questo popolo empio. Per intercessione di Mosè, fedele amico di Dio, ciò non avverrà, perché Dio è sempre un Dio "lento all'ira e grande nell'amore". Ma il suo pazientare non coincide con la debolezza di un padre bonaccione. Ha dunque un limite: quello che poniamo noi, con la nostra decisione a conversione o a battere, incoscienti e prevaricatori, le vie del male. Cose del passato? Storia che è lontana dal toccare il cuore perché è lontana da ciò che avviene oggi? Basta osservare e restare informati per capire che di vitelli d'oro è piena anche la nostra società. Il pericolo è di non accorgersene, perché l'imperialismo economico, che fa pressione da tutte le parti, spinge a dare sovrana importanza al denaro, alla ricchezza, al potere. Ecco il vitello d'oro, l'idolo davanti a cui, in un modo o nell'altro, ci inchiniamo. Ecco l'idolatria. Hanno dunque ragione quei pensatori che dicono: non è pieno di atei il nostro mondo, ma di gente idolatra. Nella mia pausa contemplativa, cerco di snidare qualche piccolo o grande idolo, qualche vitello d'oro che si nasconde nel cuore. Cerco di farlo mentre sto alla presenza del Dio vivo che mi ama e ha dato se stesso per me. Signore Gesù, che morendo in croce e risorgendo hai spezzati ogni idolo di morte, dammi di essere libero per amarti su strade di verità, servendo te nei fratelli e non il denaro, non il possesso egoistico e idolatra. La voce di un padre della Chiesa L'oro, il bronzo, l'argento, il legno e le altre materie che si usano per costruire gli idoli, chi mai le ha poste al mondo, se non il creatore del mondo, Dio? Ma le ha forse fatte perché queste cose diventassero oggetto di un culto opposto a lui? Al contrario: ai suoi occhi l'idolatria è l'offesa maggiore. Tertulliano |