Omelia (29-01-2009) |
don Luciano Sanvito |
Testimonianza L'incontro di fede potenzia la nostra identità. Rendendola TESTIMONIANZA. Ecco che allora la fede brilla e ci rende brillanti. Suscitando in noi quell'attenzione alla luce alla quale attingiamo, attenzione che diventa occasione di riferimento nella testimonianza nostra anche per gli altri. Ma non si può testimoniare se non abbiamo attenzione. Sarebbe una controtestimonianza, perché apparirebbe una realtà nostra, e così ci verrebbe tolto quel valore dell'essere testimoni che crediamo di avere. L'attenzione garantisce la testimonianza nel suo pieno valore, e ci fa essere pienamente consoni al valore da testimoniare e al modo della testimonianza. Occorre avere "orecchi per intendere": ecco l'attenzione. Siamo chiamati, nella testimonianza della vita, a trasmettere il segreto nascosto di Dio con attenzione, con la giusta misura, dice il Vangelo, perché in questo modo riceviamo sempre più serenità nella nostra identità, nell'essere noi stessi. La testimonianza non è sopratutto per gli altri, ma per noi stessi. Essere testimoni è essere come una "lampada" che non potrà stare sotto l'armadio, ma in modo naturale starà sul "lucerniere". IL LUCERNIERE DOVE DIO CI HA POSTO E' IL LUOGO DOVE SIAMO |