Omelia (25-06-2009) |
don Luciano Sanvito |
"Operatori di iniquità?"... "...OPERATORI DI INIQUITA'..." ................................................................. ? Come si può operare in nome di Gesù nel bene e essere poi considerati da Lui e giudicati come operatori di iniquità?!... Sì, ci dice il Vangelo: l'apparire come suoi anche nel fare, ma in effetti solo per noi e a modo e ad interesse nostro è una grande tentazione che può essere assecondata. Far passare noi e le nostre cose (anche belle e buone) come opere di Gesù. Escludendo Lui, in noi c'è soltanto l'iniquità e non la sua presenza. Solo noi e non Lui, nella coscienza: ecco l'iniquità. Allora, questa espressione di Gesù ci richiama come dietro tante nostre belle parole, anche religiose, e dietro la facciata di tante buone opere, anche di carità alla persona e al popolo, non c'è proprio nulla, al di là dell'iniquità. Ci viene in mente quell'espressione di San Paolo: "...anche se...ma non avessi la carità, nulla mi vale...": iniquità. Non crediamo che l'essere abilitati come cristiani a stare con il Signore ci dia dei privilegi o delle occasioni speciali; anzi, occorre riflettere: QUELLO CHE FACCIO E' AZIONE DI DIO O SOLO UN' OPERA MIA? |