Omelia (26-06-2009)
don Luciano Sanvito
Riferimento Paterno

La volontà di Gesù si realizza attraverso la manifestazione della volontà di Dio.
Per questo, risanando il lebbroso, lo manda poi dal sacerdote in testimonianza di questa sintonia tra Lui e il Padre.

Dietro l'operare di Gesù c'è sempre il disegno e la volontà di Dio, che Gesù vuol manifestare, e che la gente non comprende mai.
Questa dicotomia tra il miracolo e l'azione di Dio è la preoccupazione di Gesù, che si esprime sempre nel richiamare e richiamarsi alla presenza, alla potenza e al progetto Paterno.

Vedere la guarigione e il messaggio di Gesù a se stanti non dà valore all'opera di Gesù, che attinge e si richiama a ben altro; la riduzione e l'esaltazione dell'opera di Gesù, i due estremi, conducono allo stesso esito: la non coscienza del progetto Paterno.

Il lebbroso guarito è quindi un ostacolo più che un segno, da questo punto di vista: ecco perché in Gesù c'è sempre il riferimento all'azione e al collegamento superiore a sè.

Il rimandare al Padre l'opera che si sta compiendo, la parola che si sta dicendo, diventa allora la missione e la continuità dell'opera per il cristiano di oggi.
L'attenzione a Gesù guaritore, sottolineata nel nostro annuncio, non basta, non è ancora Vangelo: OCCORRE IL RIFERIMENTO PATERNO.