Omelia (07-07-2007) |
don Luciano Sanvito |
Senso del rito Adeguare il rito alla situazione che si vive. Adeguare la regola alla situazione che stiamo regolando. Applicare la misura con lo stile di chi ci misura in quel momento. ___________________________________________________________ Essere in sintonia tra quello che si vive e quello che si celebra. Spesso la gioia è rappresentata invece tristemente e forzatamente, in maniera stanza e non naturale. Spesso la tristezza e il dolore viene coperto da falsi atteggiamenti e modalità di allegria, che non fanno trasparire alcuna serenità. Occorre essere in sintonia con quello che si vive in quel momento. Anche nei modi, nei riti, nella celebrazione. Il senso della presenza dello sposo, questa coscienza, aiuta a vivere le modalità esteriori. Ma se questa presenza e questa coscienza si sta affievolendo quasi fino a scomparire, ecco che il rito esteriore lo deve dire, trasmettere, rappresentare. Se il senso della presenza di Dio è forte, il rito assume il volto della gioia e viene meno l'atteggiamento della privazione. Se il senso di Dio è debole, anche in una festa religiosa il rito, pur con tutti gli sforzi immaginabili, dovrà adeguarsi a questa tristezza, e sarà mancante e fatto di privazioni. LA FESTA E IL LUTTO NON SONO MAI A SE', MA DI FRONTE A DIO. |