Omelia (31-07-2009) |
don Luciano Sanvito |
Il segno del profeta Non riuscire a vedere al di là del messaggio...il Regno in atto. E' il problema che emerge anche oggi, nel nostro annunciare il Vangelo. La gente si meraviglia ogni volta che oltrepassiamo la soglia della logica del dato e del fatto in sè. Ci si meraviglia di come uno possa annunciare qualcosa che sta oltre la parola, il pensiero e l'azione che già è assodata e tramandata. Così per Gesù. Non è forse il figlio del carpentiere? Come può essere dunque considerato il profeta? Non stanno insieme le due cose: o una, o l'altra. L'incredulità non nasce dal non vedere, ma proprio dal vedere quello che è già. L'essere profeta nella patria richiede la libertà dagli schemi prefissati, e sopratutto lo sguardo non sugli altri, ma rivolto a Dio come garanzia della missione del profeta e della sua identità. Vedere gli altri come già sono è lo sguardo umano. Vedere gli altri come profeti è lo sguardo di Dio, che richiede di andare oltre le realtà già fissate e gli schemi prestabiliti. SOLO NEL VEDERE OLTRE IL PROFETA, NOI ACCOGLIEREMO DIO. |