Omelia (28-03-2010)
Omelie.org (bambini)


Eccoci giunti al termine della Quaresima. Oggi Domenica delle Palme tutti noi cristiani festeggiamo o meglio ci prepariamo alla festa più importante dell'anno liturgico che è la Pasqua!
Ci prepariamo ascoltando questo lungo brano del Vangelo di Luca che è il racconto degli ultimi giorni che Gesù ha vissuto in Palestina, e precisamente a Gerusalemme. È un racconto ricco di dettagli, di personaggi e di eventi. Questi sono gli eventi che approfondiremo e gusteremo con attenzione durante la settimana santa, durante la quale rifaremo il gesto del lavarci i piedi l'uno l'altro, accompagneremo simbolicamente Gesù fino alla croce e poi il sabato rimarremo in silenzio per fare spazio nel nostro cuore a Gesù Risorto.
Ora però soffermiamoci sul significato della Domenica delle Palme. Mi sono infatti posta molte domande su questa festa, che riassumo così: come mai facciamo festa pur sapendo come Gesù è stato umiliato, malmenato, ed infine ucciso quasi senza una ragione? Insomma, davanti agli eventi che abbiamo ricordato quali sentimenti proviamo? Forse ci viene di essere tristi o dispiaciuti per Gesù o anche arrabbiati con quanti pur conoscendo la sua bontà non hanno fatto nulla per salvarlo o ancora rimanere nel dubbio: perché Gesù non ha fatto un miracolo?
E tuttavia noi festeggiamo ricordando che Gesù entrando in Gerusalemme è stato osannato, accolto come un re, un re un po' dimesso visto che si è presentato su un asinello, e volendo vivere questo momento rifacciamo il gesto benedicendo i rametti di ulivo in chiesa e li agitiamo come hanno fatto gli ebrei. Ma così facendo non dimentichiamo forse la sofferenza di Gesù?!
La risposta che mi son data voglio spiegarvela attraverso l'immagine di una persona che compra un libro e decide di leggerlo. Ora spesso le persone leggono il libro partendo dall'inizio e seguendo il racconto giungono pazientemente alla fine; altri invece, curiosoni, sbirciano subito la fine della storia per vedere come finisce e man mano leggono immaginando come si arriva al termine.
Ecco questa differenza la possiamo riportare anche a noi che oggi ascoltiamo il Vangelo di san Luca avendo ben presente come va a finire e quindi già assaporiamo la gioia che hanno provato le donne quando sapranno che Gesù è risorto. Gli ebrei invece, che hanno accolto festanti Gesù, non potevano immaginare cosa sarebbe accaduto e come ognuno di loro, compresi i discepoli, si sarebbe comportato. Insomma noi oggi possiamo accogliere festanti Gesù ricordando certamente quello che ha patito, ma festanti perché conosciamo a quale gioia porterà tutto questo.
Con questa consapevolezza accogliamo non solo simbolicamente Gesù agitando i rami di ulivo, ma veramente nel cuore cominciando a riservargli un posto speciale e durante la settimana santa dedicandoGli del tempo, facendo attenzione a tutto ciò che è successo, ma con la gioia di chi sa cosa Dio ha preparato per Suo Figlio Gesù e per tutti noi.
Così possiamo festeggiare: dicendo a Gesù che è bello conoscerLo e imparare da Lui la bellezza di tutto ciò che ci accade, anche di ciò di cui è difficile immaginare il finale, perché con Lui tutto procede per il nostro bene.
Buona Domenica delle Palme!

Commento a cura di Antonella Stolfi